Il saluto a Federico Castellani
La chiesa di Santo Spirito non ha potuto contenere i tanti amici ed estimatori di Federico Castellani per l'ultimo saluto. La salma é giunta alle 15 esatte proveniente dal cimitero di Tarvisio nella Valcanale, la zona in cui é avvenuta la disgrazia. Una liturgia segnata dal silenzio, dalla musica che egli amava, sei i cori presenti sul presbiterio e nella navata tra la gente e poi l'orchestra d'archi «Sicut in caelo» di Trieste, dieci sacerdoti concelebranti, tanta emozione ma anche serenità. Particolarmente toccante l'omelia del parroco di Gradisca don Maurizio Qualizza e il saluto che diversi cori hanno voluto esprimere a Federico, particolarmente da parte del coro città di Gradisca che ha voluto prestare la voce un po' a tutti. Un possente "Signore delle cime" di Bepi De Marzi lo ha salutato alla fine accompagnato dalla commozione e dall'applauso dei presenti fin sul sagrato da dove é partito in un pomeriggio d'estate.

Dio del cielo,
Signore delle cime,
un nostro amico
hai chiesto alla montagna.
Ma ti preghiamo:
su nel Paradiso
lascialo andare
per le tue montagne.

Con questa preghiera-canto del maestro Bepi De Marzi, vogliamo salutare Federico, che alle pendici dello Jof Fuart ha lasciato la sua giovane vita.
Lo ricordiamo tante volte con il suo inseparabile violino suonare nella sua chiesa di Santo Spirito o cantare in Duomo con il Coro «Città di Gradisca».
In cielo, persone come Federico siano in quella folla immensa di cui parla il libro dell'Apocalisse, le nuove note che Dio usa per continuare a comporre la genuina musica del suo amore per la vita umana.