GRADO (venerdi 13 aprile, ore 16.15) - Il presidente della Regione, Renzo Tondo, ha portato il suo saluto, in apertura dei lavori di Aquileia 2.
Ecco il testo dell'intervento di Renzo Tondo
«In questo stesso edificio tra il 28 aprile ed il primo maggio del 1990 il primo convegno ecclesiale Triveneto “Aquileia 1” si interrogò sul tema “Comunità cristiane e futuro delle Venezie” .
Anni di grandi cambiamenti politici e sociali, nazionali e internazionali, avevano portato i cristiani del Triveneto ad affrontare la secolarizzazione, il pluralismo, l’impegno politico e sociale in un quadro di nuova evangelizzazione.
Un travaglio vissuto dalle Chiese locali impegnate a leggere il loro ruolo in un nuovo contesto caratterizzato da continua evoluzione.
Lo stesso impegno delle comunità cristiane è stato vissuto dalla società civile, dai responsabili politici impegnati ad interpretare i segni del cambiamento politico e sociale per dare le risposte adeguate alle comunità.
Viviamo In un’area dove le attese create dalla caduta di confini, politici, economici e culturali, hanno incrociato la richiesta di innovazione in tutti i settori, dalla scuola all’industria, dal sociale alla salute, dall’istruzione alla cultura.
Una sfida accettata e affrontata, che nell’andare del tempo è diventata sempre più impegnativa.
La grande crisi economica e finanziaria che dal 2008 stiamo attraversando pone a noi tutti interrogativi importanti dove le risposte devono produrre fatti che rispondono alle richieste di chi è padre o madre di famiglia e non arriva alla fine del mese, di chi ha perso il lavoro e non trova occupazione, del giovane che si interroga sulla strada da prendere per il suo futuro.
I pubblici amministratori sono chiamati a dimostrare impegno, sobrietà, onestà e capacità di progettare e sostenere linee di sviluppo che guardino al futuro.
Questa è la sfida che noi, responsabili della gestione del bene comune, abbiamo davanti e dobbiamo vincere.
Le comunità cristiane sono parte importante nel tessuto della società delle Regioni del Nordest , il loro impegno è stimolo per tutti ed allora il tema di questa “Aquileia 2”, che oggi inizia i suoi lavori, è di grande rilievo: ” Testimoni di Cristo, in ascolto”.
La testimonianza dei valori cristiani, che sono a fondamento della nostra storia e della nostra civiltà;
l’ascolto, come leggo nei documenti preparatori, di quanto lo Spirito ci dice attraverso i fatti della vita personale e della società, sono la base di un nuovo agire delle comunità cristiane.
Questo, auguro a tutti noi, sarà anche il contributo delle Chiese locali alla crescita complessiva dei popoli che vivono nelle terre che da Aquileia hanno ricevuto l’annuncio della fede e l’insegnamento alla solidarietà e all’unità che supera ogni barriera.»
Le parole del presidente della Regione Renzo Tondo impegnano tutti e la Regione in primis a salvaguardare dallo sbandamento generale le nostre genti, proprio difendendo a ragion veduta, senza scomodare motivazioni religiose, i valori cristiani affermati “fondamento della nostra civiltà” e della nostra convivenza.
Abbiamo appena celebrato al Pasqua, un evento storico-salvifico che è talmente pregnante da esser celebrato dalla prima comunità cristiana settimanalmente nella domenica,dono del Risorto, Giorno del Signore, giorno che diventa sinonimo di libertà, di incontro, di fraternità, di servizio, di umanizzazione, cioè giorno dell’Uomo! “Aprire ordinariamente la domenica al lavoro è un danno grave: non rispetta l’uomo, la società ci perde in coesione, e il mercato non si risolve” ha ricordato in questi giorni di festa il Presidente dei Vescovi italiani card. Bagnasco, perché la vita non si può custodire pienamente senza ri-crearla con la preghiera, “con i sacramenti, con la Parola di Dio, con l'aiuto dei fratelli nella comunità cristiana soprattutto nella domenica, giorno della risurrezione; giorno nel quale non solo ci si riposa dal lavoro ma anche ci si ritrova con ritmi più distesi, e i cristiani si radunano per la Celebrazione eucaristica”.
Ci auguriamo che uno dei primi frutti del Convegno, delle sue relazioni, delle infinite parole possa essere proprio una presa di posizione fruttuosa della nostra Regione, magari in concerto con le altre, ma in primis del convegno ecclesiale stesso, affinché il Triveneto salvaguardi la dignità della persona e della convivenza civile prima di qualsiasi altra cosa, ferito com’è in particolare, a motivo della forte industrializzazione avuta, come ha ricordato il patriarca Moraglia, soffermandosi a margine del Convegno, sul dramma dei suicidi di imprenditori, che sono anche “una questione di giustizia”.
don Maurizio Qualizza