La benedizione apostolica di Papa Benedetto XVI ha reso indimenticabile la giornata di presentazione del rinnovato ricreatorio di Gradisca, intitolato a don Giovanni Battista Coassini. Il plauso del Pontefice al recupero dell’oratorio è giunto in un telegramma indirizzato all’Arcivescovo di Gorizia, monsignor Dino De Antoni, dal segretario di Stato Vaticano cardinale Tarcisio Bertone. Nel testo, Benedetto XVI ha espresso “compiacimento per l’importante realizzazione pastorale e per la nuova realtà educativa” e ha ricordato come i locali fossero stati donati “dal compianto et venerato don Giovanni Battista Coassini”, espressione che non a caso ha ricalcato quella utilizzata da un altro Papa, Pio X, al momento della scomparsa del giovane sacerdote e benefattore gradiscano nel 1913. Nel maggio del 2009 la comunità cristiana si recherà in pellegrinaggio a Roma per omaggiare la tomba di Coassini e in quell’occasione potrebbero essere stabiliti i primi contatti per avviare il processo di canonizzazione del religioso, cui l’Unità Pastorale ha dedicato una medaglia commemorativa realizzata dallo scultore di fama internazionale Piero Monassi. La giornata di inaugurazione del nuovo ricreatorio, calata nel contesto della festa patronale della Vergine Addolorata, ha restituito alla cittadina della Fortezza uno spazio educativo dall’inestimabile valore morale, che ha visto crescere generazioni di gradiscani. Su questi concetti si è concentrata l’omelia dell’arcivescovo De Antoni: “Don Coassini ha testimoniato la bellezza del vivere il Vangelo nell’essenzialità del quotidiano – ha affermato -. E l’augurio è che questi spazi possano essere un luogo in cui le diverse generazioni si sostengono e crescono assieme, guardando con un occhio alle sfide del nostro tempo, e con l’altro alla profonda tradizione civica e cristiana della città di Gradisca”. A rendere omaggio al nuovo ricreatorio, il cui restauro proceduto per quattro anni di pari passo con quello della casa canonica è costato circa 1 milione di euro, era presente anche la giunta comunale, con in testa il sindaco Tommasini. Quest’ultimo ha assicurato che l’amministrazione parteciperà in maniera tangibile all’opera di riscoperta di Coassini e del “suo” oratorio, che in passato è stato anche asilo e casa di numerose associazioni parrocchiali, sportive e di volontariato. “Dobbiamo un plauso al parroco don Maurizio Qualizza – così il primo cittadino – per avere avuto il coraggio di cimentarsi in un’operazione così delicata. E che ora restituisce alla città un punto di riferimento educativo imprescindibile, oltre che un edificio di pregio al nostro centro storico”. Ci vorranno alcune settimane per concludere l’intervento, ma il più stato fatto. Don Qualizza, dal canto suo, ha inteso ringraziare in particolare Regione, Fondazione Carigo, il progettista architetto Claudio Perin e l’impresa titolare dei lavori, oltre che i numerosi benefattori. “Grazie a tutti loro abbiamo non solo recuperato questi spazi, ma colmato il debito morale che questa comunità aveva con don Coassini. L’auspicio ora è ritrovarne lo spirito nella cappella che gli abbiamo dedicato, lui che di tutta la sua vita aveva fatto un tempio, uno spazio dove Cristo e la sua parola, sono stati accolti, amati, vissuti, testimoniati. Ne è prova anche questo oratorio che, al servizio del bene comune, ha visto passare fra le sue mura tante generazioni di gradiscani educandoli ad essere buoni cristiani e buoni cittadini”. Il nuovo oratorio conta in tutto su dieci stanze, di cui una cappella impreziosita dal grande crocefisso in legno dagli artigiani di Ortisei, una sala multimediale, numerose sale riunioni e due servizi. Nel nuovo atrio campeggia, benevolo, il volto di don Coassini opera dell’artista Giovanni Battista Novelli.
Luigi Murciano