«RIVELAZIONI. QUATTRO SECOLI DI CAPOLAVORI»
15 ottobre 2011 - 15 gennaio 2012
Ingresso gratuito - Orari:
mar-ven 16/19, sab-dom 10/19, (lunedì chiuso)
Visite guidate: sabato e domenica ore 17 a partire dal 22 ottobre
Aperture straordinarie:
8 dic. 10/19 - 24 dic. 10/13 - 25 dic. 16/19 - 26 dic. 10/19 - 31 dic. 10/13 - 1 gen. 16/19 - 6 gen. 10/19
Quattro secoli di capolavori di collezioni pubbliche e private: un percorso organico di opere d’arte tra Cinque e Ottocento nella mostra organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, “Rivelazioni. Quattro secoli di capolavori”, visitabile dal 15 ottobre fino al 15 gennaio 2012 negli spazi espositivi di Palazzo Della Torre (via Carducci, 2 - Gorizia). Un progetto che nasce dalla volontà comune della Fondazione Carigo e della Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con l’Arcidiocesi di Gorizia.
La mostra, inaugurata venerdì 14 ottobre, riunisce le opere acquisite nel tempo dalla Fondazione Carigo, direttamente connesse con le tradizioni artistiche e culturali del territorio, e quelle provenienti dalla Galleria Nazionale d’Arte Antica di Trieste, aperta a più ampi orizzonti italiani ed europei.
L’esposizione è articolata in cinque sezioni e segue, con andamento cronologico, un percorso nell’arte europea, italiana e locale tra il XVI e il XIX secolo, spaziando dai temi sacri, ai soggetti mitologici, ai ritratti.
La sezione del Quattrocento e del Cinquecento propone una preziosa tavola di Lucas Cranach il Vecchio, realizzata con la probabile collaborazione del figlio, alta espressione del Rinascimento europeo, accanto a opere di gusto più provinciale quali le quattro tavole di Marcello Fogolino per il castello di Rifembergo.
Nella parte della mostra dedicata al Seicento si incontrano i nomi prestigiosi di Pietro della Vecchia, del Morazzone e di Gian Lorenzo Bernini, con una interessante panoramica delle scuole italiane più importanti del secolo.
Nel Settecento dialogano maestri attivi a Venezia e in Friuli, come Nicola Grassi, con altri protagonisti della scena internazionale, come Pompeo Batoni, cui si uniscono le voci di artisti goriziani minori, quali i prolifici Antonio Paroli e Johan Michael Lichtenreiter.
Domina su tutti il grande Giovanni Antonio Guardi, presente con uno stendardo della Galleria Nazionale di Trieste e con la splendida pala della Madonna del Rosario di Belvedere d’Aquileia, generosamente concessa in prestito dalla Curia Arcivescovile di Gorizia.
La parte dedicata alla grafica propone uno sguardo sul vedutismo con sette disegni originali di Canaletto e con un album di vedute di Venezia che Antonio Visentini ha tratto da dipinti del maestro veneziano.
La sezione dell’Ottocento documenta i generi più in voga al tempo: la pittura di storia, quella di genere – come il paesaggio e la natura morta – e soprattutto la ritrattistica, vero spirito dell’epoca, in cui emerge la personalità di Giuseppe Tominz.
La Mostra “Rivelazioni. Quattro secoli di capolavori”, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, ha il patrocinio della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, della Provincia di Gorizia e del Comune di Gorizia. Il comitato scientifico è composto dal Soprintendente Luca Caburlotto, e da Maria Chiara Cadore, Rossella Fabiani e Maddalena Malni Pascoletti. Come sottolinea il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia Franco Obizzi, «A quattro anni dall’inaugurazione della sala espositiva di Palazzo Della Torre che ha visto avvicendarsi ben undici mostre, molto apprezzate dalla critica e dal pubblico, è ora la volta di una rassegna particolare: per la prima volta la Fondazione Carigo espone una parte delle proprie cospicue collezioni, frutto sia delle acquisizioni della Cassa di Risparmio di Gorizia, sia di acquisti recenti. L’intento è quello di far conoscere un patrimonio di opere d’arte inedite, espressione della cultura e della storia del nostro territorio, a fianco di una prestigiosa collezione pubblica, quella della Galleria Nazionale d’Arte Antica di Trieste, che è a sua volta poco nota».
Commentando questa collaborazione, il Soprintendente Luca Caburlotto osserva che si tratta di «un intreccio di vicende e rapporti giuridici tra i due grandi ambiti della vita civile che è sembrato significativo della storia del collezionismo in Friuli Venezia Giulia, sì da dar spunto ad un catalogo i cui saggi di apertura, oltre ad affrontare la storia delle due raccolte, offrono un contributo specifico indagando gli aspetti peculiari, i caratteri e le vicende del collezionismo in quest’ambito geografico negli ultimi due secoli (…). La presentazione congiunta delle due raccolte triestina e goriziana, come ogni attività espositiva non è una mera operazione di affiancamento di un’opera d’arte all’altra entro uno spazio determinato, ma una occasione di studio e ricerca, oltre che di intervento conservativo sui beni».