Con un concerto del Polifonico di Ruda diretto da Fabiana Noro, sarà il Nuovo Teatro Comunale di Gradisca ad ospitare la quindicesima edizione della Rassegna Corale dedicata alla memoria di don Narciso Miniussi e del maestro Giovanni Pian.
L’evento organizzato dalla Pro Loco gradiscana in collaborazione con l’Amministrazione comunale e con il patrocinio della provincia di Gorizia si svolgerà venerdì 21 ottobre, con inizio alle ore 21.00. La prevendita biglietti avrà luogo presso l’Ufficio IAT- Pro Loco Gradisca – con sede in Gradisca d’Isonzo, Via Ciotti 49 (Sede Municipale) - Tel. 0481-960624 - Cell. 338-3968204, oppure all’indirizzo e-mail prolocogradisca@virgilio.it
La tradizionale rassegna corale vuole ricordare le due illustri personalità del panorama culturale gradiscano.
Il foglianino don Narciso Miniussi (1920 – 1995) fu ordinato sacerdote nel 1943 dall'arcivescovo Margotti e svolse il proprio ministero in diverse parrocchie della Diocesi goriziana. A Gradisca operò a lungo presso l’Istituto Duca d’Aosta, prima come cappellano e poi come direttore.
Si dedicò con particolare impegno alla musica, come organista, come direttore di coro, come compositore d’arte sacra e profana.
Di lui il Maestro Italo Montiglio ricorda che “era particolarmente esigente sulle qualità fondamentali dell’emissione vocale (intonazione, espressione, dizione) con una tendenza a chiedere agli esecutori un’emissione particolarmente morbida”. (“Antologica gradiscana” - Giorgio Germani).
Il maestro Giovanni Pian, cervignanese di nascita (1895 – 1978), ma gradiscano per una vita, dopo aver frequentato il prestigioso Istituto magistrale di Gradisca, ottenne l'abilitazione magistrale a Graz, dove prestava servizio militare. Fin da giovane manifestò una grande passione per la musica e assecondato dal padre, imparò a suonare il violino, la chitarra, la fisarmonica, il pianoforte e l'organo, tanto che divenne organista e direttore del coro virile della Chiesa gradiscana di Santo Spirito. Fu anche compositore e la sua produzione sacra e liturgica si estese dal 1920 al 1946. Si dedicò inoltre ad elaborazioni, inni e villotte.
Sempre il Maestro Italo Montiglio scrive “Pian non si poneva di fronte alla villotte con l’atteggiamento del ricercatore o del filologo, quanto piuttosto del compositore che predisponeva quasi un abito su misura per il proprio coro o per un coro ben conosciuto”. (“Antologica gradiscana” - Giorgio Germani).
Indimenticate restano “Cenerentola”, opera in quattro atti rappresentata a Gradisca nel 1925 e “Fiors di prat”, una raccolta di cinque rapsodie, in cui Giovanni Pian rese testimonianza del suo amore per le nostre terre.
O.F.