Il Santuario della Castagnavizza ospiterà la 5ª Festa dei Campanari del Goriziano
Se c’è un luogo che non si può tralasciare per comprendere l' «anima» di una città, questo è senz’altro il Santuario della Castagnavizza.
L’itinerario migliore per arrivarci è a piedi, salendo l’antico ciottolato di via della Cappella che si trasforma in un piccolo sentiero immerso nel bosco, prima di giungere ad uno spiazzo che è un vero e proprio balcone tra due città.
Da una parte Gorizia, dominata dalla severa mole del castello e contraddistinta dai tanti campanili a cipolla, dall’altra Nova Gorica con i moderni edifici, Salcano e in alto Monte Santo.
Sarà proprio su questo colle della Castagnavizza che sabato 3 settembre si daranno appuntamento tutti gli scampanotadôrs per la quinta edizione della «Festa dei Campanari del Goriziano», occasione per far risuonare con particolare intensità le tre campane del santuario, il cui suono è avvertito nitidamente nelle due città.
La festa è un momento sempre più atteso dai suonatori di campane e anche da tanti amici che ogni anno si aggiungono a noi per condividere un pomeriggio che si preannuncia particolarmente ricco di significati.
L’incontro inizierà, come di consueto, dall’alto del campanile con il concerto di campane eseguito in successione da tutte le squadre del Goriziano, per continuare con il convegno che si svolgerà presso la sala maggiore del convento francescano.
Il primo intervento sarà tenuto dal professor Luigi Tavano, che inquadrerà storicamente il santuario, soffermandosi sull’anniversario dei 200 anni di presenza dei Padri Francescani alla Cappella (1811-2011) che ricorre proprio quest’anno, non tralasciando, però, le vicende novecentesche con il confine di stato capace di tranciare il plurisecolare legame con Gorizia e di crearne uno nuovo con Nova Gorica come prima parrocchia della città.
Il secondo intervento vedrà la presenza del dottor Mirko Rossi, giovane presidente dei Campanari Bolognesi, che racconterà la sua esperienza alla guida del sodalizio di suonatori di campane che è stato tra i primi, nel 1912, ad istituirsi come associazione e che è prossimo ad inaugurare un anno di particolari festeggiamenti per il centenario di fondazione.
Verrà a raccontarci come l’esperienza associativa abbia rappresentato un valore fondamentale per la conservazione dell’arte campanaria bolognese, che a tanti anni di distanza continua ad essere feconda e vivace.
Concluderemo con la Celebrazione Eucaristica che sarà presieduta quest’anno da mons. Metod Pirih, vescovo di Capodistria, che ha accolto volentieri l’invito a partecipare a questo momento di fede condivisa tra suonatori italiani e sloveni.
Salire alla Castagnavizza sarà un’occasione, dunque, per attingere nuova forza nell’impegno di vivere una fede profondamente fedele alle persone e alla realtà sociale e territoriale nella quale ci troviamo. Cristiani nel Goriziano e per il Goriziano, consapevoli di essere, qui ed ora, in un tempo favorevole per un messaggio di speranza rivolto all’uomo di oggi.
I tanti ragazzi e giovani che si sono avvicinati quest’anno all’associazione sono un segno che non può lasciarci indifferenti: rappresentano uno stimolo per rafforzare l’identità associativa e per responsabilizzarci ad un cammino di educazione alla vita buona del Vangelo che anche nell’esperienza del campanaro non può venire meno.
Andrea Nicolausig
(da Voce Isontina)