Un sabato mattina fresco, 17 gradi, ha segnato la partenza del Reparto del Gradisca 1° per l’avventura del campo estivo, effervescenti i ragazzi nel sapere che per una settimana saranno sotto gli occhi dei loro capi, ma non dei genitori. Una settimana per esprimersi con più libertà, ma dentro delle regole bene precise che la vita in comune e lo scoutismo comporta.
« Il campo è la parte gioiosa di una vita scout. Vivere fuori, all'aperto, tra montagne e il bosco, tra uccelli ed animali, tra mare e fiumi, in una parola vivere in mezzo alla natura di Dio, sotto la propria tenda, cucinando da sè ed esplorando: tutto questo reca tanta gioia e salute, quanta mai ne potete trovare tra i mari ed il fumo della città. »
Ma il campo è l’occasione unica per sentirsi ancora parte della Creazione fuori dal mondo confusionale del nostro quotidiano, non pezzi di una società un po’ avvelenata, post industriale, come viene chiamata, ma persone vive che partecipano del creato e che sono poste al vertice del Creato, come è scritto nella Bibbia. Spazio di esperienza concreta di servizio, di fraternità, di protagonismo nella costruzione della storia, anche se piccola e segnata dalla precarietà.
Il Campo è la verifica finale delle attività scout, una competizione tra squadriglie ma anche un'occasione per premiare gli esploratori e le guide, un modulo per segnare concretamente la crescita nella progressione personale.
In questo sabato mattina veniva spontaneo recitare il cantico di Daniele:
Benedite, piogge e rugiade, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, o venti tutti, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, fuoco e calore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, freddo e caldo, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, rugiada e brina, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, gelo e freddo, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, ghiacci e nevi, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.