In occasione dei 500 anni della Chiesa dell’Addolorata è stato presentato, alla presenza dell’Arcivescovo di Gorizia mons. Dino De Antoni, il nuovo libro “La chiesa della Madonna Addolorata in Gradisca d’Isonzo. Una storia di uomini”.
Gli autori Luciano Alberton e Vinicio Tomadin hanno ripercorso la storia della Chiesa della Beata Vergine Addolorata di Gradisca, costruita nel periodo dal 1481 al 1498 in concomitanza con i lavori di costruzione della fortezza sull'Isonzo e consacrata al culto nel 1505. Hanno poi collegato la storia dell’edificio religioso alla storia di Gradisca e a quella del vicinissimo Duomo dei Santi Pietro e Paolo con il quale condivise l'intitolazione al Santissimo Salvatore fino al 1753.
Voluta dalla Repubblica di Venezia ed affidata fin dai primi tempi ai Frati dell'Ordine dei Servi di Maria, la chiesa è stata meta delle maggiori autorità dell'Impero asburgico; è stata chiusa al culto nel 1810, per ordine napoleonico; è stata quasi comletamente distrutta nel 1917, dopo la ritirata di Caporetto; è stata ricostruita tra il 1919 e il 1923 e tuttora viene visitata da numerosi fedeli, specialmente in occasione della festa della Madonna Addolorata, che si celebra in settembre.
La Chiesa dell’Addolorata ha fatto da cornice anche al “Concerto a Maria” eseguito dal Coro Polifonico “Antonio Foraboschi” di Palazzolo dello Stella.