Una conversazione sulla figura di Padre Luigi Gorian, il missionario gradiscano che ha trascorso oltre quarant' anni della sua lunga vita in Cile, ha aperto la serie di iniziative varate dalla Pro Loco per il Natale a Gradisca. Di quest' uomo generoso e aperto al prossimo ha parlato Luciano Alberton, che ha avuto modo di incontrarlo più volte durante i periodici rientri in patria.
Era una persona straordinaria, ha detto Alberton, capace di creare attorno a sé una immediata corrente di simpatia, specialmente quando raccontava delle sue esperienze in quella lontana terra, dei problemi della comunità a lui affidata, delle speranze destate dai giovani ai quali si sentiva particolarmente vicino.
Niente lo fermava quando puntava a realizzare un obiettivo che servisse a migliorare la vita di chi gli stava vicino, dei tanti diseredati che si rivolgevano a lui, delle famiglie. Era sempre pronto ad aiutare chiunque, ma la sua attenzione era rivolta soprattutto alle persone più umili, ai paria della società.
Per i giovani, poi, come abbiamo detto, aveva un' attenzione particolare e per essi aveva costituito un' Associazione Giovanile e un Gruppo teatrale, con il quale, in occasione della Pasqua, portava in giro la rappresentazione della Passione di Cristo.
Alberton ha raccontato degli anni trascorsi dal sacerdote prima a Santiago del Cile, dove era stato ordinato sacerdote nel 1953, e poi del lungo periodo di permanenza a Calama, città mineraria nel nord del Paese, a 3000 metri di altitudine, con una popolazione di 150 mila abitanti, per la stragrande maggioranza minatori. Un ambiente difficile sia dal punto di vista climatico che dal punto di vista sociale, dove Padre “Lucho”, come lo chiamavano tutti, era riuscito ad inserirsi pefettamente, per la sua naturale propensione ad “aprirsi agli altri”, a capirne i problemi, a trovare la soluzione per ognuno di essi, anche a costo di “disturbare” le autorità. Don Gorian infatti aveva sempre tutte le porte aperte e non c' era ostacolo che lo potesse fermare.
Attraverso passi di interviste da lui concesse, in occasione dei suoi numerosi rientri in Italia, Alberton ha ricostruito la figura di questo “leggendario” sacerdote, mettendone in risalto le grandi doti umane, la grande bontà e l' umiltà che lo distingueva.
Un uomo, ha detto il relatore, che ha saputo fare del bene e che ha onorato la sua patria e del quale Gradisca e tutta la Diocesi goriziana possono essere fieri.
A conclusione della serata, la prof.ssa Maria Serena Novelli ha portato un' esperienza personale, sua e della sua famiglia, raccontando della partecipazione di Don Gorian ad una cerimonia religiosa tenutasi nel 1972 presso la Cappella della Madonna della Porta e dando lettura dell' omelia letta dal sacerdote in quell' occasione.
L.A.