A dire il vero ci è costato un po’ lasciare gli altri amici catechisti a gestirsi la domenica di catechesi con i bambini del gruppo della Carovana, ma a fine giornata abbiamo pensato che ne è valsa veramente la pena. Non tanto per le esperienze belle, sentite e quasi toccate sul campo, ma soprattutto per le novità - a dire il vero - poche e già in parte sperimentate da noi in parrocchia. Un modo sinergico di fare catechesi e che l’apertura fatta nell’affrontare l’uscita con gli altri ha comportato novità e ricchezza.
La giornata iniziata a Concordia con la partecipazione alla Santa Messa nella Basilica è proseguita nell’oratorio, ove nell’ambito della collaborazione tra gli Uffici Catechistici delle due Diocesi è avvenuto un confronto “informativo” con i catechisti Giuliana e Paolo della Parrocchia di San Giusto di Gruaro.
Nell’illustrarci il percorso di catechesi fatto nella loro parrocchia è emerso che non esiste una formula magica che possa consentire il raggiungimento del miglior risultato assoluto. Il percorso fatto dai ragazzi con i catechisti ed il parroco ha visto il coinvolgimento anche dei genitori che sono stati fondamentali nel cammino di fede che ha portato i ragazzi alla cresima. I genitori, veri attori principali, hanno saputo creare un forte legame con i catechisti e supportati dalla presenza discreta ma efficace del parroco, hanno reso la loro esperienza assolutamente magnifica ed unica.
Più volte è stato ripetuto che non esiste una formula matematica per riuscire a percorrere la strada della catechesi in maniera perfetta, ma quello che si è percepito fin dall’inizio della presentazione fatta da Giuliana e Paolo, è l’entusiasmo che loro stessi manifestavano a noi ascoltatori.
Nel pomeriggio, una volta giunti a Pordenone, il gruppo di catechisti della Diocesi di Gorizia accompagnati dal responsabile dell’Ufficio catechistico di Gorizia Don Sinuhe Marotta è stato accolto dal direttore don Marino Rossi, il quale assieme a tre catechiste della diocesi di Pordenone, provenienti da Maniago Libera, hanno illustrato il loro percorso di formazione. Nulla di nuovo ma la vera svolta è stata il confronto, il dialogo e la collaborazione tra le varie parrocchie della forania supportate dall’ufficio catechistico della Diocesi che ha saputo fungere da vero collante nelle varie attività parrocchiali.
Alla fine possiamo dire che è davvero il metodo scelto anche in vista della celebrazione del convegno di Aquileia 2, quello cioè di ascoltarsi nel raccontare le diverse esperienze di fede fin qui operate, coscienti delle profonde trasformazioni anche sul piano catechistico della trasmissione della fede, dovrà sempre più diventare il metodo anche dell’incontrarsi tra catechisti e del realizzare quella rete di relazioni sempre più necessaria per educare, come dicono gli orientamenti dei vescovi per il prossimo decennio, a "Educare alla vita buona del Vangelo". Così, riconoscere, condividere, discernere, delineare, assumere, dovranno necessariamente essere anche i verbi del nostro vocabolario di operatori della catechesi.
I CATECHISTI PARTECIPANTI