Lunedì 16 luglio la celebrazione della festa del Carmine a Gardisca d’Isonzo ha visto la presenza del parroco di San Francesco di Trieste, Padre Lino O.F.M. conv. che ha presieduto la Messa, concelebrata dal parroco don Maurizio Qualizza, da donMichele Centomo e da mons.Adelchi Cabass.
Padre Lino, durante l’omelia, ha fatto riferimento al primo nucleo di persone, che, raccolte intorno alla figura di Elia, sul Monte Carmelo, in Terra Santa, diede origine all’ordine dei Carmelitani, consacrati alla Vergine Madre di Dio.
Padre Lino, poi, nel tracciare un ricordo del suo confratello Padre Antonio Vitale Bommarco nel terzo anniversario della morte, ha sottolineato la devozione alla Vergine dell’Arcivescovo, proponendo all’ascolto alcune significative “righe”, tratte dal “Diario dell’anima”. Si riferiscono alle note scitte da padre Bommarco, durante gli esercizi spirituali (verso la fine del 1949), in preparazione al sacerdozio:
“Vi ringrazio o Madre per aver voluto che io vi conoscessi un poco di più che per il passato e vi chiedo con tutta la forza della mia povera natura, di conoscervi sempre maggiormente, per amarvi di un amore senza limiti. Voglio farmi santo, voglio esser possesso totale di Gesù, ma riconosco che senza di voi non riuscirò a nulla. Sono convinto che non mi basta non escludervi dall’economia della mia anima, ma che dovrò proclamarvi Regina a titolo assoluto se voglio essere coerente alla mia
vocazione, alla santità, all’apostolato”.
La grande devozione dell’arcivescovo defunto alla Vergine Maria é coincisa non solo con la sua sospirata ordinazione sacerdotale, nella festa dell’Immacolata, ma anche con la sua morte, nella festa del Carmine. Alcuni anni fa non potendo partecipare per motivi di salute all’annuale incontro al santuario mariano di San Pietro di Barbozza, così scriveva, affidando a Lei gli ultimi suoi giorni:
“Ai cari malati e a tutti i fedeli amanti di questo santuario dell’Immacolata! Spesse volte devo scusarmi per non poter partecipare a tanti inviti, ma oggi 11 febbraio mi sento non solo presente ma profondamente inserito in mezzo a voi, malati e sani, per offrire attraverso l’Immacolata tutte le nostre sofferenze a Cristo Salvatore. Mi sento inginocchiato con voi dinanzi alla nostra bella “Madonnina” per sentire da Lei le parole rivolte a Bernadette: «Non ti prometto di renderti felice in questo mondo
ma nell’altro». Amiamo l’Immacolata: essa ci renderà felici!”
Con questo spirito, sapendolo felice nel mondo di Dio, è stato ricordato in Duomo di Gradisca d’Isonzo con il santo Rosario e la S. Messa solenne.
Ai presenti è stata data l’immaginetta del terzo anniversario che ritrae l’Arcivescovo con Papa Giovanni XXIII.