Un Duomo vivo di tante presenze di fedeli e ricco di una rappresentanza davvero unica di coloro che sono stati scelti per il rito della lavanda. Sposi, fidanzati dei corsi fatti in parrocchia, cresimandi, bambini della Prima Confessione e comunione, ragazzi delle Associazioni. Particolarmente intenso il gesto della lavanda dei piedi fatto dal parroco don Maurizio e da don Giulio e suggellato dal bacio e dall’unzione con l’unguento di Nardo che ha profumato tutta la chiesa.
Ma la serata è stata ricca anche di altri significati ricordati dal celebrante all’inizio della Messa con queste parole:
“Questa sera, celebrazione della Cena del Signore, ricordiamo anche i dieci anni del ritorno alla Casa del Padre di San Giovanni Paolo II.
Il Santo Padre in una sua omelia per questa circostanza, nel 2003, così diceva: Alla vigilia della sua passione e morte, il Signore Gesù volle raccogliere intorno a sé ancora una volta i suoi Apostoli per affidare ad essi le ultime consegne e dare loro la testimonianza suprema del suo amore. Entriamo anche noi nella "grande sala al piano superiore con i tappeti, già pronta" e disponiamoci ad ascoltare i pensieri più intimi che Egli vuole confidarci; disponiamoci, in particolare, ad accogliere il gesto e il dono che Egli ha predisposto per questo appuntamento estremo. O divina Eucaristia, fiamma dell'amore di Cristo che ardi sull'altare del mondo, fa' che la Chiesa, da Te confortata, sia sempre più sollecita nell'asciugare le lacrime di chi soffre e nel sostenere gli sforzi di chi anela alla giustizia e alla pace.