Un pomeriggio ricco, per pochi...., quello tenuto da don Luigi Gloazzo in Oratorio sul tema della pace.
L'emergenza apparsa in questi giorni sui giornali riguardante i profughi e i richiedenti asilo, ai quali sottostà l'evento epocale dell'immigrazione di popoli, ha subito manifestato un grande interesse e don Gloazzo non si é tirato indietro. E con competenza ha fatto comprendere, ai presenti all'incontro, la complessità di ciò che stiamo vivendo, le luci e le ombre di questo evento storico, che però é un dato da sempre presente sul pianeta. Don Luigi é sceso anche in particolari concretissimi delle situazioni di Udine e Gorizia che interrogano il nostro essere cristiani, il nostro essere Chiesa, come lo interrogava il suo ministero vissuto ormai tanti anni fa in Argentina a Buenos Aires come sacerdote . Ha illustrato lo specifico compito e testimonianza della carità della comunità cristiana che non é chiamata a fare ciò che le istituzioni proposte non fanno, ma a offrire segni di carità, privilegiando la dimensione qualitativa rispetto a quella quantitativa, una comunità-Caritas che diventa un ponte di solidarietà che arriva ai più poveri e vulnerabili...globalizzando, in questo Natale, la solidarietà, cioé l'Amore. Ne é venuto fuori un affresco di una chiesa -secondo le immagini di Papa Francesco- incidentata, che scruta l'orrizzonte delle "periferie" che sono non lontano ma in mezzo a noi, e ancora una Chiesa del grembiule, secondo la nota immagine di don Tonino Bello.
Poi con l'abilità del pastore, ha sviluppato nella Messa serale in Duomo quest'ultimo aspetto, rileggendolo nell'immagine di Maria, del suo sì, radicale, sofferto, gioioso e fedele, che fa grande la Madre di Dio e fa grande anche la Chiesa quando ne segue le orme.
Da questa pagine a nome della Parrocchia di Gradisca un sincero grazie a don Luigi Gloazzo per la sua testimonianza di fede, che ha reso più ricco il nostro Avvento.