Si rinnoverà, venerdì 22 maggio nella Chiesa dell’Addolorata, dove si trova un altare a lei dedicato, la secolare devozione a Santa Rita da Cascia, che ogni anno richiama nella città della Fortezza tantissimi fedeli.
Patrona di tante categorie di persone ma invocata specialmente nelle situazioni disperate, nacque nel 1381 a Roccaporena, un paesino montano nei pressi di Cascia, nonostante la precoce fortissima vocazione religiosa obbedisce agli anziani genitori e sposa un signorotto locale, Paolo di Ferdinando di carattere brutale e violento. Il marito della santa viene ucciso in una rissa. Non riuscendo a distogliere i due giovani figli dai propositi di vendetta, si racconta che Rita avesse pregato Dio di portarglieli via piuttosto che vederli macchiati della colpa di omicidio. Meglio morti ed innocenti che vivi, ma assassini! La preghiera di Rita fu presto esaudita, i due giovani morirono di morte naturale. Rimasta sola, verso il 1407, entra nel monastero delle agostiniane di Cascia votandosi totalmente alla meditazione. Sostava per lunghi tempi davanti ad un crocifisso fissando la corona di spine che cingeva il capo del Cristo, finché sulla sua fronte si materializzò una spina che le aprì una profonda piaga. Questa spina è l’attributo principale di Santa Rita che i fedeli la chiamano “la santa della spina” e anche “la santa delle rose”. La santa morì il 22 maggio 1447 e il suo corpo non si decompose ed è tutt’ora visibile ed esposto alla venerazione. La sua storia di donna semplice ed eroica allo stesso tempo conobbe una straordinaria diffusione.
Santa Rita da Cascia richiama però un po’ tutta la nostra religiosità a fare i conti con una concretezza, a volte drammatica, che la vita ci riserva, richiama un contesto sociale non certamente cristiano, anzi a volte ostile a certi valori. Eppure questa “Santa dell’impossibile”, com’è chiamata ci testimonia che «ciò che è impossibile agli uomini, è possibile a Dio» (Lc 18,27; 1,37).
Storia, la sua, semplice ed eroica, capace di abbracciare tanti stati di vita e di ritrovare in ognuno di essi “una chiamata” da parte di Dio e quindi una vocazione da corrispondere.
Alle ore 8,30 del mattino sarà celebrata la S. Messa solenne con la benedizione delle rose e il bacio della reliquia di Santa Rita donata dalle sue monache agostiniane di Cascia alcuni anni fa. Per tutta la giornata poi la chiesa rimarrà aperta per la devozione dei fedeli. Alle ore 18,00 la Recita del Rosario, la riflessione e il canto delle litanie della santa.
A.T.