Ci avevano detto che sabato 18 avevamo un’uscita, così ci siamo ritrovati all’oratorio Coassini alle ore 14.30, verso le 14.45 arrivati tutti, ci hanno fatti montare nelle macchine a disposizione e via verso una località a noi ancora sconosciuta.
Bagheera apre la strada e dietro Akela ed il papà di Marco con le macchine piene di noi lupetti e cuccioli. “Finalmente si parte! Destinazione il bosco di Plessiva.”
Arrivati verso le 15.15 troviamo, presso il centro visita del parco stesso, il maresciallo forestale Paolo Lenardon che ci attende. Una breve introduzione sulle finalità e la storia del parco, la firma sul libro dei visitatori e… via inizia la nostra visita.
Sono stanca, ho caldo, ho sete, che fatica comincia con queste frasi il nostro cammino lungo i sentieri del bosco.
Lungo il percorso la nostra guida si è soffermata sui panelli didattici dove con molta semplicità ci ha dapprima descritto le forme animali presenti nel bosco e poi si è soffermato, lungo il cammino, ad illustrarci la vegetazione.
Ci ha fatto capire che il bosco vive proprio come noi solo che la sua vita è una vita vincolata ad una sola posizione quella dove ha messo le radici, ma dorme, si ammala cresce invecchia e muore.
Non è mancata l’osservazione sulle rocce dislocate lungo il percorso e qui Bagheera ci ha fatto notare i ciottoli tondi e ci ha detto che quelle rocce si sono formate nell’Eocene superiore ed sono il resto di una antica foce di un fiume ecco perché la forma arrotolata. Ci ha fatto anche notare dei bei sassi bianchi come il latte quasi lucidi e ci ha detto che sono delle quarziti formate da silicio.
Il maresciallo Lenardon ci ha permesso di raccoglierne qualcuno così li porteremo come trofeo in tana e li sistemeremo assieme agli altri.
Dopo circa 2 ore siamo ritornati al punto di partenza abbiamo fatto la meritata merenda e, con un ritardo di circa 1 ora, siamo ritornati a casa, un po’ stanchi ma ricchi con lo zaino pieno di nuove conoscenze e di amore per la vita e tutto quello che comprende.
A proposito, sapete come si chiama l’albero delle ghiande? Ghiandaio l’albero maschio e ghiandaia l’albero femmina. Almeno così alcuni di noi credevamo fino ad oggi.