OMELIA D'INIZIO MINISTERO DI DON STEFANO GOINA A GRADISCA D'ISONZO
Confesso che mi sento un po' come il primo giorno di scuola. Ogni anno, a settembre, inizia per me una nuova avventura. Io insegno filosofia al liceo Paolino di Gorizia, e so che la prima ora dell’anno con la classe terza è importantissima, perché in quella prima ora lo studente deciderà se la materia gli piace o non gli piace (e chi insegna sa bene quanto la categoria del “mi piace/non mi piace” sia cruciale per un interesse nello studio di qualsiasi materia da parte dei giovani).
So quindi quanto siano importanti i pregiudizi che ciascuno di noi ha verso gli altri, e verso le situazioni in cui si trova a vivere, e che spesso si formano nei primi momenti di conoscenza. Forse qualcuno di voi è venuto qui oggi anche con curiosità, per conoscere, vedere e sentire il nuovo parroco di Gradisca. E questo potrebbe mettermi a disagio, caricandomi di una responsabilità di cui difficilmente potrei portare il peso, perché io non rappresento solo me stesso, ma l’Arcivescovo che mi ha mandato tra voi, e la Chiesa.
Capirete quanto allora mi consoli il Vangelo di oggi, che sembra fatto apposta per questa situazione. Dice Gesù alla fine del brano che abbiamo ascoltato:
Quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”.
Siamo i servi, non i padroni. Abbiamo un compito da svolgere che ci è stato affidato, ma non siamo i padroni. E proprio per questo il peso sulle nostre spalle è leggero, perché il Signore ci aiuta a portarlo. È lui che ci ha promesso di essere sempre con noi, con il suo Spirito. E ce ne accorgiamo se guardiamo alle cose che ci accadono con uno sguardo di fede. Il brano del Vangelo inizia proprio così: con la richiesta, da parte degli apostoli, a Gesù, di aumentare la loro fede. Se viviamo in un'ottica di fede, ci accorgiamo che il Signore vive insieme a noi, cammina con noi, ci sostiene, ci guida nelle nostre scelte...
Un parroco allora, nella sua azione pastorale, non deve far altro che preoccuparsi di “sparire”, quasi rendersi invisibile, come un servo; farsi umile, perché emerga l'azione di Dio. Farsi servo inutile, perché appaia che il protagonista, nella vita della comunità cristiana, è Dio stesso.
Per questo accolgo con gioia due aspetti del mio mandato verso di voi, che potrebbero sembrare limitanti, ma che invece aiutano - me e voi - a mettere le cose nella giusta prospettiva. E mi riferisco all’incarico a termine (per un novennio, dice il decreto), e alla prospettiva di collaborazione tra parrocchie non più solo di Gradisca, ma anche con Farra, di cui sono parroco da nove anni.
L’incarico novennale ci aiuta a renderci conto che la Comunità cristiana non è affidata ad una persona, o a un team di persone, che ne sarebbero quasi padroni, ma a Dio stesso. Le persone che amministrano e dirigono le comunità (parroci, vicari cooperatori, diaconi) sono solo strumenti, servi inutili (e speriamo non dannosi) del Signore.
La prospettiva di collaborazione con la comunità di Farra, naturalmente da programmare con gradualità e saggezza pastorale, è un’occasione per ricordarci come - pur con le proprie tradizioni e peculiarità - ogni comunità è comunità cristiana, quindi appartiene a Cristo. Come segno di questa collaborazione è presente qui, oggi, il Consiglio Pastorale di Farra.
Chi mi conosce sa che non predico a lungo: non ne sono capace! E quindi termino qui, ringraziando quanti hanno preparato questa liturgia e quanto seguirà ad essa come momento di festa. Giustamente io non so quasi nulla dei preparativi fatti, ma da quanto vedo in questa chiesa posso immaginare il lavoro che è stato fatto. Ringrazio quindi tutti, a cominciare da quelli che amano non apparire perché interpretano evangelicamente il loro ruolo: avremo modo di incontrarci presto. La mia agenda riporta già per questa settimana un incontro con i catechisti e con il consiglio pastorale. Con tutte le altre realtà, della comunità cristiana e di quella civile, spero di fare la conoscenza in tempi brevi. Ringrazio don Ignazio, che ha guidato questa comunità in quest’ultimo anno come amministratore. Ringrazio don Giulio per quanto ha fatto e farà in questa comunità, sapendo quanto importante sia anche il suo impegno di studio, finalizzato ad una comprensione della religione e della cultura islamica. Ringrazio i diaconi che continueranno a servire questa comunità con la Parola e la Carità, portando anche il conforto del sacramento eucaristico a quanti sono impossibilitati a venire in chiesa. Attendiamo mons. Armando Zorzin tra di noi, quando avrà concluso il suo mandato a Grado e Fossalon, per completare la nostra comunità sacerdotale e diaconale, sapendo che il primo impegno per noi consacrati è la testimonianza della comunione. Ringrazio ancora una volta tutti, e con voi ringrazio il Signore.
Domenica 2 ottobre 2016
L’ intera comunità gradiscana è convenuta domenica 2 ottobre nella chiesa di S. Spirito per assistere alla celebrazione eucaristica con la quale, di fatto, è iniziato il servizio pastorale di don Stefano Goina in quel di Gradisca d’Isonzo, come nuovo parroco delle parrocchie di SS. Salvatore e di San Valeriano.
Il prolungato scampanio dei sacri bronzi e il saluto “Salve pastor bone” esposto fra i tralci d’edera che ornavano il portale dell’edificio religioso, hanno sottolineato l’ingresso del nuovo parroco, atteso sulla soglia della chiesa dal Vicario Generale della diocesi di Gorizia mons. Adelchi Cabass, insieme al vicario parrocchiale don Giulio Boldrin, ai diaconi, ai rappresentanti del Consiglio pastorale, alla Sindaca, al Vice Sindaco.
Mons. Cabass ha subito dato lettura del decreto con cui un mese fa l’Arcivescovo di Gorizia mons. Redaelli ha nominato don Stefano Goina parroco di Gradisca d’Isonzo, subentrando all’amministratore parrocchiale don Ignazio Sudoso, che con la fine di settembre ha concluso il suo servizio pastorale a Gradisca. Procedendo nella lettura il Vicario Generale ha aggiunto:
"Considerato che don Stefano è parroco delle parrocchie di S. Valeriano e di SS. Salvatore in Gradisca d’Isonzo e di S. Maria Assunta in Farra d’Isonzo e con lui collaborano don Giulio Boldrin e mons. Armando Zorzin, vicari parrocchiali delle medesime parrocchie, è opportuno che nel rispetto delle singole realtà parrocchiali, con la cooperazione dei consigli pastorali, si avvii l'occasione di una collaborazione in vista di una crescita della comunione e della testimonianza missionaria".
Quindi il Vicario Generale ha augurato ogni bene a don Stefano per la nuova responsabilità, che lo vede impegnato a camminare a fianco della comunità gradiscana con la Carità di Dio e la Speranza nel Signore.
Si è svolto poi il rito religioso celebrato da don Goina, insieme a don Giulio Boldrin ed ai diaconi, con l’accompagnamento del coro parrocchiale. Durante l’omelia don Stefano si è presentato all’assemblea ed ha ricordato che il suo nuovo incarico si aggiunge a quello che da nove anni lo vede impegnato come parroco di Farra d’Isonzo. In sintonia con i nuovi percorsi della Chiesa goriziana - ha affermato - il suo operato sarà rivolto alla collaborazione effettiva fra le due comunità, contando in particolare sul contributo dei Consigli pastorali, dei diaconi e dei vicari parrocchiali.
A conclusione della liturgia il rappresentante del Consiglio pastorale, nel dare il benvenuto al parroco, gli ha rivolto gli auguri per il nuovo incarico da parte del Consiglio stesso, delle Associazioni parrocchiali e della comunità, assicurandogli il sostegno richiesto. La sindaca di Gradisca Linda Tomasinsig ha quindi espresso parole d’augurio ed impegno di collaborazione da parte dell’amministrazione comunale al fine di operare per il bene dell’intera cittadinanza.
Una prima occasione di incontro con il nuovo parroco è avvenuto sul sagrato della chiesa, dove don Stefano ha avuto modo di salutare personalmente i numerosi fedeli che hanno assistito alla liturgia.
26 settembre 2016
L’Unità Pastorale di Gradisca d’Isonzo si accinge ad accogliere don Stefano Goina, nuovo parroco delle parrocchie di SS. Salvatore e di San Valeriano, con una straordinaria celebrazione presieduta dal Vicario generale mons. Adelchi Cabass nella chiesa di Santo Spirito, alle ore 10.30 di domenica 2 ottobre.
Al termine del rito avrà luogo un momento conviviale al Bar Acli.
Le S. Messe delle ore 9.30 a San Valeriano e delle 11.15 in Duomo sono sospese.