E così anche quest’anno abbiamo iniziato il cammino della Quaresima, abbiamo sentito dirci personalmente, mentre il sacerdote o il diacono ci imponeva le ceneri sul capo quel “Convertiti e credi al Vangelo”. Parole pensanti che ci chiedono un cambiamento di rotta, che ci suggeriscono che così come viviamo ancora non va’, nel senso che dobbiamo fare ancora di strada, che abbiamo bisogno di cambiare, di migliorarci, ma d’altra parte “parole leggere”, nel senso che ci dicono tutto l’interesse, l’attenzione, l’amore che Dio ha per noi, per me personalmente.
Segno eloquente quello della cenere, che ci ricorda tutta la nostra debolezza, precarietà, povertà, ma nello stesso tempo “la verità e la bellezza” che Dio, proprio con la polvere all’inizio del mondo ha creato l’uomo.
Allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente. ”(Gn 2,7) Oggi potremmo dire, “dentro” non nonostante la nostra povera disponibilità, umanità … può ancora “ri-creare” un essere vivente, un uomo nuovo, rivitalizzarci il cuore.
Guardando oggi alla prima lettura, possiamo facilmente dire che il male ha assunto dimensioni planetarie, sembra far sprofondare l’umanità in un abisso, le efferatezze di questi giorni e non solo ce lo dimostrano drammaticamente. Ma Dio fa con Noé un’alleanza per sempre, anzi la fede in Gesù Cristo, la sua passione, morte e risurrezione ci dice che “Dio ha voluto salvarci andando lui stesso fino in fondo all’abisso della morte, perché ogni uomo possa trovare la mano di Dio a cui aggrapparsi e risalire dalle tenebre a rivedere la luce per la quale egli è fatto. Tutti sentiamo, tutti percepiamo interiormente che la nostra esistenza è un desiderio di vita che invoca una pienezza, una salvezza. Questa pienezza di vita ci viene data nel Battesimo”. (Benedetto XVI, omelia per il Battesimo del Signore 2008).
Riscopriamo allora questo grande dono che nel battesimo ci è stato fatto, non un atto burocratico, tantomeno una violenza alla nostra libertà, come dice qualcuno, ma l’opportunità più preziosa che un uomo, che una donna possa incontrare nella sua esistenza, sentirsi ed essere realmente “figlio amato di Dio” con un destino che non si chiude nel mero orizzonte terreno, ma che si apre all’infinità del cielo.
Buon cammino di Quaresima!
IL PARROCO