Andiamo fino a Betlemme. Da Betlemme alle periferie della nostra comunità


Natale! Gesù nasce in una periferia, Betlemme, e ci invita a volgere il nostro sguardo verso le periferie del nostro tempo, oltre la Grotta, con amore. Scriveva don Tonino Bello: “Amare, voce del verbo morire, significa decentrarsi. Uscire da sé. Dare senza chiedere. Essere discreti al limite del silenzio. Soffrire per far cadere le squame dell'egoismo. Togliersi di mezzo quando si rischia di compromettere la pace di una casa. Desiderare la felicità dell'altro. Rispettare il suo destino. E scomparire, quando ci si accorge di turbare la sua missione. Attendere: infinito del verbo amare. Anzi... amare all'infinito". E’ quanto ci viene richiesto prendendo coscienza di “dove” nasce veramente Gesù, dove oggi si incarna la sua presenza…” Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me” (Mt 25,40)
Gli appuntamenti descritti in questo libretto e che vogliono prepararci in modo vero e speciale al mistero del Natale, sono occasioni preziose per incontrare il Signore nella nostra vita e per gustare in pienezza la sua presenza in mezzo a noi.
Ci auguriamo che la “gioia del Natale” ci aiuti a riscoprire la “gioia del Vangelo”, come ci chiede anche papa Francesco nell’esortazione apostolica “Evangelii Gaudium». «Una gioia che dovrebbe convertire i cuori, trascinare e guidare il nostro agire: gustiamola questa gioia e contempliamola, nella Notte Santa, in Gesù Bambino che, grazie alla fede e al sì di Maria e Giuseppe, viene a riempire di sé i giorni della nostra umana avventura».
Andiamo, allora, all’essenzialità, salviamo il Natale, che è la festa cristiana più bella, ma anche la più tradita nel suo ricco e profondo significato. Superiamo la tentazione di vivere questo Natale come una parentesi di bontà da chiudere in fretta perché altri sono i problemi della vita!
Il Signore Gesù viene a cercarci uno per uno, per aprire il tempo all’eternità, per aprire il nostro cuore alla sua immensa capacità di amare, per liberarci dalla solitudine guidandoci verso ogni altra persona senza diffidenza e con rispettosa accoglienza, per riempire le nostre giornate con la speranza che va oltre la morte. Accogliamolo così in questo Natale e incontriamolo veramente, specialmente nel sacramento della riconciliazione: Egli può fare “nuovo” il nostro cuore!

Buon Natale e felice anno nuovo
Vesel Božič in srečno Novo Leto
Bòn Nadâl e feliz an gnûf

don Maurizio, don Giulio e diaconi