GRADISCA. Saranno ben 150 i nomi dei giovani prematuramente scomparsi che verranno ricordati domenica alle 16.30, nella chiesa gradiscana di San Valeriano, nel corso della tradizionale “Messa degli Angeli"
GRADISCA. Saranno ben 150 i nomi dei giovani prematuramente scomparsi che verranno ricordati domenica alle 16.30, nella chiesa gradiscana di San Valeriano, nel corso della tradizionale “Messa degli Angeli”, che per l'undicesimo anno – sulla scia di analoghe celebrazioni in tutta Italia - viene celebrata in provincia di Gorizia. Una toccante liturgia dedicata alle giovani vite spezzate nel fiore degli anni, ciascuna rappresentata da una rosa bianca, e ai loro familiari. Al centro della funzione, un gesto altamente simbolico e struggente: ai familiari sarà infatti affidato un biglietto recante il nome di un giovane scomparso, un'"anima in adozione" cui dedicare la propria quotidiana preghiera sino all'appuntamento dell'anno successivo. I proventi delle offerte raccolte durante la messa, di concerto con l'Unità pastorale gradiscana, saranno devoluti a progetti di solidarietà della Caritas.
La Messa degli Angeli viene organizzata grazie all'impegno di Daniela e Fulvio Venturoso, i genitori di Massimiliano, un solare ragazzo gradiscano di cui ricorre quest'anno il 25.mo dalla tragica dipartita, ad appena 15 anni, a causa di un incidente sulla strada. Ex calciatore nelle giovanili dell'Itala San Marco, alunno dell'Istituto nautico di Grado, nuotatore provetto (al punto da salvare la vita a un proprio coetaneo che a causa di un malore stava annegando nella piscina comunale gradiscana), Massimiliano Venturoso era un ragazzo pieno di vita, di attenzioni per il prossimo e di gesti gentili che oggi tuttora sono in moltissimi a ricordare con commozione.
«Non serve pregare: la vita stessa deve essere una preghiera» amava ripetere. «Ecco il perché di questa messa – spiegano commossi i genitori -: è in quel momento che sappiamo che il nostro bambino è contento, perchè in qualche modo ci aiuta a sanare il dolore che strazia l'anima di tanti genitori di ragazzi che come lui sono volati in Cielo e che vogliamo ricordare con un gesto concreto. Per noi che restiamo, c'è la gratitudine a Dio di averci permesso di stare vicino a questi angeli». (l.m.)
(da "Il Piccolo" online)