Il testo:
«A S.E. Reverendissima mons. Carlo Roberto Maria Redaelli Arcivescovo di Gorizia
In occasione della celebrazione per il centenario della pia morte del giovane sacerdote don Giovanni Battista Coassini, alunno del Collegio Germanico-Ungarico, sepolto nel camposanto teutonico della città del Vaticano, il sommo Pontefice Benedetto XVI spiritualmente unito ai fedeli di Gradisca, assicura la sua preghiera per l’anima del generoso testimone di Cristo e, mentre esorta, specialmente i giovani, ad accoglierne il prezioso insegnamento di vita umana e sacerdotale, invoca la costante protezione della Vergine Maria ed imparte di cuore a Vostra Eccellenza, al reverendo parroco, alle autorità presenti e a tutti i partecipanti al sacro rito l’implorata benedizione apostolica, estendendola all’intera comunità parrocchiale.
Cardinale Tarcisio Bertone
Segretario di Stato di Sua Santità»
E' giunto in ritardo ma ugualmente prezioso il telegramma di Papa Benedetto XVI (qui sotto allegato) - quasi a suggello della celebrazione del centenario della morte di don Coassini, nel quale il Pontefice esorta specialmente i giovani ad accogliere il prezioso isegnamento di vita umana e sacerdotale assicurando la sua preghiera per il "generoso testimone di Cristo".
Parole, quelle dello scritto papale, che suonano come un rinnovato invito alla comunità di Gradisca, ribadito nella sua omelia dall'Arcivescovo Redaelli, ad approfondire la sua memoria, a conoscerne la sua persona e a vivere gli stili evangelici di un'esistenza totalmente consacrata a Cristo e alla causa del Vangelo.