Suggestiva e carica di una forte emozione la Messa parrocchiale del Duomo. Sottolineata dal canto possente della corale Cervignanese "La Clape" che ha eseguito la Messa "Cerviana del Perosi", apprezzatissima di tutti, oltre a numerosi brani dello stesso autore, ha avuto un carattere di rara intimità familiare, per la presenza di Alessio e della sua famiglia, per la quale la comunità di Gradisca ha spesso pregato. Don
Maurizio, allacciandosi al Vangelo ha detto come sarebbe bello per noi vivere l’esperienza degli ascoltatori di Gesù nella sinagoga di Cafarnao, poter dire cioè che la sua parola è diversa, ci lascia stupiti, ci tocca il cuore, ci chiama a conversione. Oggi, ha detto il celebrante, cedo però la parola a una testimonianza che ci mostrerà "la forza della vita nella sofferenza", anche se prestando la mia voce per sollevarli, come mi hanno pregato i genitori, dalla loro emozione. Ma l’emozione ha vinto anche il parroco che più volte si è interrotto per la commozione, anche se tutti a dire il vero sono stati segnati dalle lacrime e dalla commozione.
LA TESTIMONIANZA (letta in duomo)
Caro don Maurizio, in questo prima domenica di febbraio 2009, giornata della
vita il cui slogan è "la forza della vita nella sofferenza", anche se siamo due genitori giovanissimi, doniamo a te la nostra esperienza, il nostro dramma e la forza di come intendiamo valorizzare la vita maggiormente in questo momento per noi molto difficile.
Per ogni genitore, mettere al mondo un figlio è sicuramente la cosa più bella che può capitargli.
E' uno di quei momenti che restano indelebili nella mente.
Vedi in lui colui che porterà avanti la vita, le tue cose, colui che ti farà anche tornare a volte un bambino nel crescerlo.
E' così e stato anche per noi, che nel giugno 2006, abbiamo avuto Alessio.
Alessio è il nostro principino, la nostra meraviglia, è ci dà tantissime soddisfazioni. Alla vigilia del Natale 2006, quando aveva nove mesi, ci ha fatto un regalo bellissimo, ha detto la sua prima parola, ed è stata "mamma" , da li in poi, giorno dopo giorno, tutto era sempre più speciale, .... la prima parola......poi le successive....poi i primi passi e le prime corse......i primi danni, tipici di un bambino che vuole toccare tutto e giocare con tutto. Quelle fasi della vita che registri......., memorizzi......., fotografi nella tua mente perchè sai che in dietro non si torna e non vuoi perderti nulla.
............Già, .....non vuoi perderti nulla........ed invece....all'improvviso, proprio un anno dopo che aveva detto per la prima volta mamma, il nostro Alessio che aveva un anno e mezzo, ci fa capire che non sta bene.... e allora ti preoccupi, e lo porti per la prima volta dal dottore e ti scontri con la superficialità di chi è estraneo alla tua vita, di chi vede ma non capisce. Già, noi siamo i suoi genitori, lui è il nostro sangue, la nostra vita... e dopo una settimana di insistenze da vari dottori che ci trattavano come genitori ansiosi, finalmente capiscono che non era solo influenza il malessere di nostro figlio.
Alla vigilia di Natale 2007, il nostro principino Alessio viene operato per un ascesso....già un ascesso in bocca che doveva essere drenato perchè lasciato crescere da chi non ha saputo curarlo. Ed è proprio in quel giorno, alla vigilia di Natale, che la sua vita e di conseguenza la nostra vita è cambiata.
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Il nostro bambino che camminava, parlava, che piangeva chiamandoci quando i dottori lo hanno portato via da noi per fare questo semplice intervento, è poi tornato nella nostra casa, ma solamente sei mesi dopo.
La diagnosi è un macigno....... coma vegetativo da danno anossico.
Qualcuno ha sbagliato e a nostro figlio durante o dopo l'intervento non è arrivato l'ossigeno al cervello.
Io e mia moglie siamo morti dentro, ma sapevamo che Alessio era ancora tra noi, che dovevamo lottare e così ci siamo stretti a lui e abbiamo lottato, e lottiamo con lui ogni giorno con anche l'aiuto delle nostre famiglie e delle persone care che abbiamo vicino.
Accettiamo l'Alessio che hanno cambiato, perchè è sempre nostro figlio..... ma non accettiamo il motivo per cui si trova in questo stato.
Non giudichiamo chi ha sbagliato, perché quelle persone saranno giudicate da altri…...
Abbiamo chiesto a Dio perchè, ci siamo arrabbiati con lui, ci chiedevamo il motivo di tanta sofferenza per nostro figlio, però ci siamo poi resi conto che Alessio ci ascoltava e che la luce nei suoi occhi non è spenta. Abbiamo capito, anche grazie al tuo aiuto Don Maurizio che il nostro principino era diventato il nostro Gesù Bambino.
Coma vegetativo è una parola bruttissima e purtroppo anche molto usata in questi giorni, però Alessio è e resta sempre nostro figlio e per noi la cosa più giusta e che stia con la sua famiglia, con i suoi cari con le persone che gli stanno e gli staranno vicino.
"La forza della vita nella sofferenza" io e mia moglie l'abbiamo trovata e la vita a noi è cambiata, ....è cambiata totalmente.
La nostra forza più grande è nata da nostro figlio che, anche se non può fare tutto quello che avevamo immaginato per lui, noi sappiamo che ci ascolta, che ci riconosce e che sente l'amore che nutriamo per lui.
Quando vediamo persone litigare per motivi futili, quando sentiamo parlare chi non sa, capiamo che noi stiamo reagendo e portando avanti cose ben più importanti e questo ci rende forti.
Alessio è stato cambiato dall'errore di un essere umano come noi, e questo è un pensiero che difficilmente cancelleremo, però nostro figlio respira ed è ancora in vita.
Adesso Alessio ha due anni e mezzo, é ormai passato un anno da quando la sua vita è cambiata, ci regala dei sorrisi, dei pianti, delle smorfie e se pur lentamente noi in lui dei piccoli cambiamenti li vediamo e quindi ci crediamo, crediamo che con l'aiuto dell'amore e magari di qualche angelo custode possa intraprendere la sua strada.
La speranza non deve mai svanire, questo è diventato il nostro pensiero, e "anche quando speranza non c'è, bisogna continuare ad averla."
Noi chiediamo a Dio che nostro figlio non soffra e che l'amore che ci ha permesso di averlo messo al mondo sia anch'esso fonte di forza per lui come lo è per noi.
Michele e Michela Korosic
La bella e sofferta testimonianza dei genitori di Alessio, ridotto a solo un anno di vita per errore medico allo stato vegetativo, ha avuto dei passaggi forti, che hanno fatto riflettere.
"La forza della vita nella sofferenza io e mia moglie l'abbiamo trovata e la vita a noi è cambiata, ....è cambiata totalmente.
La nostra forza più grande è nata da nostro figlio che, anche se non può fare tutto quello che avevamo immaginato per lui, noi sappiamo che ci ascolta, che ci riconosce e che sente l'amore che nutriamo per lui. Quando vediamo persone litigare per motivi futili, quando sentiamo parlare chi non sa, capiamo che noi stiamo reagendo e portando avanti cose ben più importanti e questo ci rende forti.
Alessio è stato cambiato dall'errore di un essere umano come noi, e questo è un pensiero che difficilmente cancelleremo, però nostro figlio respira ed è ancora in vita.
Adesso Alessio ha due anni e mezzo, e ormai passato un anno da quando la sua vita è cambiata, ci regala dei sorrisi, dei pianti, delle smorfie e se pur lentamente noi in lui dei piccoli cambiamenti li vediamo e quindi ci crediamo, crediamo che con l'aiuto dell'amore e magari qualche angelo custode possa intraprendere la sua strada.
La speranza non deve mai svanire, questo è diventato il nostro pensiero, e anche quando speranza non c'è, bisogna continuare ad averla.
Noi chiediamo a Dio che nostro figlio non soffra e che l'amore che ci ha permesso di averlo messo al mondo sia anch'esso fonte di forza per lui come lo è per noi."
Alla fine don Maurizio ha detto che oggi in modo particolare siamo chiamati a ringraziare il Signore perché ci ha fatto capire ancora una volta che la forza della vita nella sofferenza è il suo amore e di riflesso anche l’amore umano, amore che è fortezza e fedeltà nella testimonianza della coppia che festeggiava nella stessa Messa il cinquantesimo di matrimonio, amore che è tenerezza nel volto e nella storia del piccolo Alessio.
Durante la giornata, al termine delle Messe, gli scout e il volontariato parrocchiale ha offerto la primula della vita e "noi genitori e Figli", il mensile di Avvenire a servizio dei genitori, piccoli segni di una festa che sarà difficile dimenticare.
A.T.