Eccellenze, Reverendi Presbiteri, Autorità civili e militari (comunali, provinciali, regionali)
Carissimi fratelli e sorelle in Cristo Gesù qui presenti ,
Predragi bratje in sestre,
Fradis e surs,
Bruder und Schwestern.
Mi perdonerà Sua Eccellenza Mons. Carlo Roberto Maria se, consegnandogli il “ pastorale degli Stati provinciali”, userò le parole rivolte dal card. Martini al suo successore nel giorno del suo ingresso a Milano il 29 settembre 2002: “Vedrai come sarà pesante”.
Io non posso dire che questo goriziano è un pastorale pesante quanto quello milanese, anche se non mancherà di qualche nodosità. In compenso può essere di aiuto ricordare che non è il vescovo a portare il pastorale, ma il pastorale stesso a portare il vescovo, perché ogni vescovo è inserito nel ministero della Chiesa che cammina nel tempo. Ne è segno il pastorale che consegno datato 1750.
Vorrei solo sottolineare che Lei, mons. Carlo Roberto Maria, non è il primo illustre milanese ad essere accolto in questo territorio. Il primo in assoluto fu il vescovo Ambrogio che venne qui per partecipare a un sinodo contro gli Ariani e poi per consacrare, in unione e al servizio della Chiesa universale, il vescovo Cromazio.
D’ ALTRA PARTE, DOPO QUELLA ROMANA, IL SECONDO E IL TERZO GRADO DI DIGNITÀ IN OCCIDENTE SPETTAVA AD AQUILEIA E A MILANO. ERANO STATE DIVISE AL TEMPO DEI VESCOVI FORTUNAZIANO E AUSSENZIO , MA DURANTE L’EPISCOPATO DI VALERIANO E CROMAZIO E QUELLO DI AMBROGIO, LE DUE CHIESE SI UNIRONO NEL SEGNO DELLA DIFESA DELL’ORTODOSSIA NICENA E DELL’INIZIALE RIFIUTO DELLA CONDANNA GIUSTINIANEA DEI TRE CAPITOLI. AD ACCOMUNARE MILANO E AQUILEIA ERANO ANCHE ALCUNE TRADIZIONI LITURGICHE NON ROMANE. MA FU NEL CAMPO PIÙ ESTESO DELLA DOTTRINA RELIGIOSA CHE SI SENTÌ L’INFLUSSO DOTTRINALE DI AMBROGIO ACCANTO AL RECIPROCO SCAMBIO DI DEVOZIONI PER I RISPETTIVI MARTIRI E SANTI. AL CONCILIO SVOLTO AD AQUILEIA, PARTECIPÒ CROMAZIO COME PRESBITERO E BRACCIO DESTRO DEL VESCOVO DI AQUILEIA VALERIANO, CHE LO PRESIEDEVA, E CHE NEL 381 SANCÌ LA DISFATTA IN OCCIDENTE DELL’ERESIA ARIANA. AMBROGIO VI PARTECIPAVA COME GUIDA AUTOREVOLE E DECISA. NOMINATO SUCCESSORE DI VALERIANO, CROMAZIO VENNE CONSACRATO DALLO STESSO AMBROGIO NEL 388.
Fu quello un momento glorioso e costruttivo per tutta la Chiesa aquileiese (e poi goriziana). Ci auguriamo che Lei ne inauguri uno nuovo in questa terra di confine che è doveroso definire porta aperta all’ Est.
Qui troverà tradizioni e lingue diverse, con alle spalle eventi drammatici che il tempo ha quasi del tutto sanato, anche se le cicatrici rimarginate, di tanto in tanto fanno riaffiorare i dolori vissuti. Qui troverà chiese di frontiera che si impegnano a parlare di concordia e di pace.
Qui troverà soprattutto lo sguardo benevolo della Madre del Signore che da Sveta Gora a Barbana, dalla Marcelliana a Castelmonte presidia il territorio e rende questa terra : terra mariana, fin dalle origini del cristianesimo.
A nome della arcidiocesi, Le porgo dunque il mio più fraterno saluto, vescovo Carlo Roberto Maria. Lei ormai è nella sua nuova casa e tra i suoi. Questa Chiesa isontina ha già incominciato a volerLe bene, come ha potuto constatare personalmente ieri ed oggi.
Sia dunque il benvenuto, dobrodosli, bienvignut, perché tutti coloro che vengono nel nome del Signore sono sempre benvenuti, dobrodosli, bienvignuts.
Benvenuto, vescovo Carlo Roberto Maria, e buon inizio di ministero episcopale.
+ Dino De Antoni, Arcivescovo