Si è svolto giovedì 20 settembre l’annuale incontro della Congregazione dell’Addolorata, sodalizio tra i più antichi in diocesi, avente pure una valenza interdiocesana. Il fine della Congregazione è il suffragio dei soci defunti, ma con un impegno sotteso a tener viva la fiamma della fede nella vita eterna, come più volte i celebranti dei diversi incontri hanno tenuto a sottolineare. La celebrazione solenne, accompagnata all’organo da don Giorgio Longo e com’è tradizione in lingua latina, si è svolta nel duomo di Gradisca, sede priorale, ed è stata presieduta dal parroco di San Daniele del Friuli. All’omelia il parroco di Gradisca, ha detto come il ritrovarsi davanti all’icona dell’Addolorata ci inviti sempre a contemplare sì il mistero del dolore, ma soprattutto la fede di Maria “i segni di un dolore immenso, eppur composto, cogliendo nelle braccia che accolgono il figlio l’espressione di una delicata materna pietà.”
Ma non solo Maria con questo atteggiamento richiama a noi tutti il mistero della morte, celebrato ogni giorno dalla cronaca del nostro mondo in modo drammatico, efferato, ormai disumanizzato, pensiamo al fatto di Lignano. Può essere anche “celebrato” nella speranza e nella fede e diventare annuncio di vita nuova.” Al termine della Messa, dopo la foto di rito, i soci si sono ritrovati nella casa canonica dove ha avuto luogo l’adunanza annuale, durante la quale si è parlato pure della prossima uscita della pubblicazione che ricorderà tutti i sacerdoti defunti del ‘900 e di questo secolo, con una particolare attenzione ai soci della Congregazione e ai soci del Pio Sovvengo.