Anche quest’anno, com’è tradizione la comunità parrocchiale di Gradisca ha effettuato il pellegrinaggio a Barbana con una sosta anche ad Aquileia in una giornata estiva che ha fatto da degna cornice ad un’esperienza semplice e bella.
Dapprima l’immutabile suggestione dello spostamento via mare. Per evocare i versi di Biagio Marin, il cantore dell’Isola del sole, potremmo dire che gli ampi fondali sotto il sole di settembre non guardavano più trasognati passare la Madonna del perdòn, ma i pellegrini ai quali la giornata riservava un’ apprezzata e ricca esperienza di fede. Entrati nel santuario ci si è guardati attorno, non c’era l’immagine di Maria, poi si è intravista nella navata sinistra, il prossimo anno forse chissà, ha detto qualcuno, sarà fuori della porta ad accoglierci.
Del resto, scriveva don Tonino Bello, Lei è la Donna del primo passo, è lei che va incontro ad Elisabetta verso la montagna, raggiungendo in fretta la città di Giuda. Alle undici l’Eucaristia durante la quale il parroco cogliendo gli spunti dalle letture della Natività di Maria, ha espresso il significato della nascita di Cristo che illumina quella di Maria. Ma più di tutto si è soffermato sul Vangelo della genealogia di Gesù, quell’impressionante litania di nomi – noti e sconosciuti, giganti della fede ed empi, santi e peccatori…che Matteo sottolinea per decine di volte con quel potente «generò». “Oggi dobbiamo ritornare a riflettere con forza sul significato del nascere e del generare. È necessario, perché la catena delle generazioni trovi un nuovo slancio educativo, che cosa sarà la nuova evangelizzazione di cui si parla tanto se non un riappropriarsi della famiglia in tutte le sue realtà parentali della bellezza del Vangelo da trasmettere?“
Il pranzo e il rosario comunitario hanno poi concluso il pomeriggio che però doveva avere una sua appendice ad Aquileia, qui la prof. Barbara Tomat ha lasciato tutti a bocca aperta con delle spiegazioni mai sentite, soprattutto sugli affreschi dell’abside che si sono rivelati una preziosa catechesi sulla fede. Una fede che nasce dal sì di Maria che troneggia, caso raro, nella mandorla centrale e via via attraverso i nostri santi fino giù alla cattedra patriarcale e alla successione apostolica dei nostri Vescovi e a tutto il popolo di Dio.
Possiamo dire che ad Aquileia anche Barbana e la devozione del mattino è stata valorizzata ed illuminata e da queste righe un pubblico grazie lo dobbiamo proprio a questa guida e catechista che guiderà ancora la comunità all’inizio dell’anno pastorale quando ritornerà alla chiesa madre come un riandare, in quest'anno speciale voluto da Papa Benedetto, alle radici della nostra fede.