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Festa dei Santi Pietro e Paolo dal sapore missionario
FESTA DEI SANTI PIETRO E PAOLO DAL SAPORE MISSIONARIO
La comunità parrocchiale del Santissimo Salvatore di Gradisca d’Isonzo si accinge a celebrare la festa dei Santi Pietro e Paolo, patroni della città. La messa solenne sarà officiata venerdì al Duomo alle 19. Ma quest’anno sarà ulteriormente impreziosita da un segno particolare. La parrocchia ha infatti deciso di istituire non tanto un premio, quanto un attestato di gratitudine e riconoscenza nei confronti di quelle figure sacerdotali della Diocesi distintesi per il loro servizio alle comunità parrocchiali. E in particolare per la loro pastorale della carità. Destinatario di questo riconoscimento sarà don Paolo Zuttion, il sacerdote originario di San Vito al Torre che per 11 anni ha operato come missionario in Costa d’Avorio, poi come assistente spirituale nelle carceri ed attualmente direttore della Caritas diocesana. Don Zuttion, che in passato proprio a Gradisca ha operato come cappellano, festeggia quest’anno i 25 anni dall’ordinazione sacerdotale. Ma nel corso della celebrazione dei Santi Patroni Pietro e Paolo la comunità parrocchiale gradiscana ricorderà certamente anche il concittadino e tuttora missionario in Africa don Flavio Zanetti, anch’egli giunto alle nozze d’argento sacerdotali. “L’iniziativa istituita in occasione della festa patronale non va vista come un semplice premio – spiega il parroco, don Maurizio Qualizza – quanto piuttosto come un gesto di riconoscenza per quelle figure positive che possono costituire un modello di carità pastorale. Don Paolo Zuttion si è sempre speso senza riserve: un sacerdote incapace di dire di no, pronto pure fra mille angosce e difficoltà a mettersi al servizio della Chiesa ma anche al servizio dell’altro, del più debole, del diverso. La nostra Diocesi e i fedeli – conclude – hanno bisogno di conoscere questi esempi positivi e di esprimere loro gratitudine, soprattutto in tempi di grave crisi vocazionale come quelli che stiamo vivendo”. Luigi Murciano
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COMMENTI DEGLI UTENTI (1)
Grazia e Chiara il 26 giugno 2012
M
C
Chi più dei bambini sa riconoscere un cuore puro e generoso... Chi più dei bambini sa riconoscere un cuore puro e generoso e chi più dei bambini è in grado di riconoscere in un cuore di uomo quello di Gesù? Così Patrizia nel Giugno del 1988, pochi giorni prima di abbracciare Dio Padre, descriveva in un tema in classe il suo miglior amico:
“ Sul mio cammino ho incontrato don Paolo; ho trascorso con lui dei momenti indimenticabili. A scuola, per strada è stato per me un amico, anzi più di un amico.........Vorrei tanto che rimanesse ancora un po di tempo con noi, però io lo so che va in missione per fare del bene al prossimo......
Io non mi dimenticherò del più grande amico che ho avuto e che mi ha aiutato a risolvere i problemi che mi assillavano. Vorrei dire a don Paolo che gli voglio tanto bene , ma non ne ho il coraggio, perché scoppierei a piangere, non di dolore ma per la grande gioia che è riuscito a donare a me.
A Gradisca Paolo Zuttion è arrivato nell'autunno del 1986 come diacono in aiuto al parroco don Igino Pasquali, succedendo a don Fulvio Ostroman al quale era stato assegnato il compito di guidare la comunità di Staranzano. Fin dal primo incontro la comunità cristiana di Gradisca ha percepito la sensibilità, la serenità, l'onestà di quello sguardo e quando più tardi dopo la sua partenza per l'Africa aveva sentito che i fratelli della Costa d'Avorio lo chiamavano “il gigante buono”, si è detta: “Non è cambiato, è proprio lui”.Paolo fu ordinato sacerdote 25 anni fa, sabato 25 aprile del 1987 nella Basilica di Aquileia assieme all'amico-fratello Flavio Zanetti; a distanza di tempo ci sembra di poter affermare che le loro vite si sono intrecciate avendo gli stessi sentimenti, gli stessi sogni, lo stesso orizzonte. Così don Paolo Zuttion ( Zutti per molti) collaborò con don Igino nel guidare e far crescere la nostra comunità. Chi lo ha incontrato e conosciuto non può non dire di essere stato toccato profondamente dal suo stile di servizio verso tutti, soprattutto verso i bambini e i più poveri senza paura di compromettersi. Don Paolo non guardava mai l'orologio, al primo posto era sempre l'uomo a cui rivolgere una parola di speranza, di conforto, di amore; Paolo era capace di dare tutto anche le sue ore di sonno. Questo stile già tracciato da don Fulvio e da lui potenziato, ci ha permesso di capire concretamente qual è lo stile del cristiano: amore incondizionato verso tutti soprattutto verso i più deboli e amore-relazione profonda con Dio. Quando nel dicembre 1988 gli fu chiesta la disponibilità per andare in Costa d'Avorio non esitò a dire il suo “si” a quel progetto che forse non era nel suo pensiero. Ci sembra di capire che grazie all'accoglienza della Parola quel progetto è divenuto il principale obiettivo della sua vita e che a distanza di anni continua ancora a dare dignità di vita, giustizia, solidarietà a molti fratelli.
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