La Madonna del Pilastro, comunica una serenità che i tubi innocenti per il terremoto che hanno invaso la Basilica non riescono a turbare.
Giovedì la nostra visita alla comunità del Santo a Padova, quale segno di amicizia e vicinanza per la prossima festività, ha trovato una fraternità conventuale serena, impegnatissima come sempre in questi giorni che precedono al festa di San Antonio nelle confessioni e nelle mille incombenze della preparazione.
Accolti come sempre dall’amabilità del Rettore padre Enzo, abbiamo visitato la Basilica con quei “nuovi” ponteggi costretti lì dalla scossa del terremoto emiliano arrivata fino…al Santo. Ma con orgoglio e gioia il Rettore ci ha portato ancor prima a vedere la Madonna dei Pilastro il cui restauro è stato inaugurato solo il giorno precedente. Sulla prima colonna della navata sinistra, entrando in Basilica, si può infatti ammirare quest’unica bellezza, la Madonna del Pilastro, affrescata, pochi anni dopo la metà del '300, da Stefano da Ferrara. E’ un’ immagine molto venerata da padovani e pellegrini per la dolcezza e l'amore materno che ispira. Questa é la più antica immagine mariana all’interno del tempio, proprio perché la genesi della Basilica iniziò dalla facciata, benché ridipinta più volte nei secoli da vari e valenti artisti.
I fedeli, ci ha ricordato padre Enzo, si sentono rassicurati dall’amore celeste di quella coppia di occhi che li seguono ovunque si spostino. E noi abbiamo provato lo stesso stupore, la serenità che infonde lascia quasi indifferenti poi, andando avanti, nel vedere i tubi innocenti che dicono l’irruenza delle scosse fin lì dentro il luogo sacro.