Da mons. Battisti un forte richiamo al valore della famiglia
In un clima di grande raccoglimento e con larga partecipazione a tutti gli appuntamenti liturgici, si è celebrata a Gradisca la festa dell'Addolorata, quest'anno un po' particolare coincidendo con il quinto centenario della consacrazione del tempio mariano. Abbiamo la grazia di avere "in casa" davvero il Calvario, ha esordito il parroco nella sua omelia del mattino alla Messa solenne, accompagnata dal coro parrocchiale, non solo per la bella iconografia che tron eggia qui in chiesa, ma per la grazia che questo luogo, questi giorni ci offrono, grazie ai misteri sacramentali. Eppure non ce ne accorgiamo, non ci accorgiamo più del Signore, di sua Madre, non ci accostiamo a quel Dio che è la nostra unica salvezza e speranza, viviamo la distrazione del cuore e dello spirito...
Forte ed apprezzatissimo l'intervento dell'Arcivescovo Battisti che nel pomeriggio ha presieduto la Messa solenne, accompagnata dal coro parrocchiale di Begliano.
Il presule, nella sua omelia ha richiamato soprattutto il valore della famiglia, messa in crisi nell'odierna società, le cui premesse sono però da ricercarsi lontano, quando in Italia si sono poste in essere legislazioni, quali il divorzio e l'aborto che non hanno risolto casi singoli ma hanno creato opinione distorta nella gente, ormai diventata larga parte della popolazione.
Monsignor Battisti con immagini ricche di fede e di suggestione ha invitato a contemplare quanto accaduto sul Calvario duemila anni fa quando Maria è diventata “l’Addolorata” quando cioè oltre allo strappo dal Figlio morente, ha aperto il suo cuore, su invito di Cristo, ad una nuova maternità verso tutti noi.
Una pausa del maltempo che aveva caratterizzato l'intera giornata, ha permesso alla processione di uscire e percorrere le vie della Fortezza, pavesate a festa, lo scampanio dai due campanili del centro storico e le preghiere del corteo religioso hanno così accompagnato l'immagine della Madonna tra le case, segno eloquente della vicinanza di Maria nella nostra vita, invito come a Giovanni di “prenderla ancora nella nostra casa, tra le nostre cose più preziose”.
Al temine della manifestazione religiosa l'Arcivescovo emerito di Udine ha proclamato l'Atto di affidamento della Città alla Vergine e ha dato da baciare l'icona dell'Addolorata.
Quest'anno oltre al grande Crocefisso che ha aperto la processione con tutto il Gruppo Scout gradiscano al completo, è uscito anche il nuovo gonfalone dell'Addolorata, segno ricordo di questo quinto centenario, realizzato e donato da un'insegnante d'arte della Comunità.
A.T.