Si chiama «Campanili aperti» l’iniziativa promossa congiuntamente dall’associazione Campanari del Goriziano e dall’Istituto di Storia Sociale e Religiosa di Gorizia per domenica 6 maggio.
Per l’intero pomeriggio i campanili di Romans d’Isonzo e di San Lorenzo Isontino saranno eccezionalmente aperti al pubblico, con la possibilità per i visitatori di salire sino in cima e, sperando in una giornata soleggiata, osservare un panorama del tutto inusuale sul nostro territorio.
Durante il pomeriggio, alle 15.30 a San Lorenzo con Giovanni Marega e Liliana Mlakar e alle 17.30 a Romans con Ferruccio Tassin ci sarà la possibilità di una visita guidata per conoscere tutti i “segreti” dei rispettivi campanili, prima di concludere con un piccolo intervento dei campanari del luogo che daranno voce alle campane delle torri con alcune melodie tratte dalla tradizione campanaria goriziana.
L’iniziativa, che non vanta precedenti, è nata dal desiderio di far conoscere anche ai non “addetti ai lavori” i nostri campanili, che rappresentano per i nostri paesi un vero e proprio “simbolo”. Un luogo che, da quando le campane sono state elettrificate, è divenuto in molti casi sconosciuto o trascurato, soprattutto in assenza di campanari.
A Romans e a San Lorenzo, in questi ultimi anni, grazie all’intervento delle rispettive parrocchie - che sostengono anche la presente iniziativa -, i campanili sono stati oggetto di un corposo intervento di restauro, che li ha resi accessibili in tutta sicurezza.
Diversi per origini e per struttura architettonica, l’uno con cipolla di richiamo asburgico, l’altro di impronta veneta, si caratterizzano per la loro altezza: 53 metri Romans, 44 San Lorenzo si ergono con eleganza sulla piana isontina e ne tratteggiano l’inconfondibile panorama.
Ad unire le due torri anche un anno, il 1897: svetta sulla cipolla di Romans ad indicare il suo rifacimento; lo ritroviamo iscritto in una lapide a San Lorenzo ad indicare l’anno della costruzione del campanile «con le offerte del popolo».
Piccoli elementi che possiamo leggere in due pubblicazioni edite nel 2008 «Signore del suono e dello spazio: il campanile di Romans d’Isonzo» e nel 2010 «Storia del campanile di San Lorenzo (1570-1925)», che saranno per i visitatori senz’altro un piacevole ricordo.