Sarebbe stato bello chiedere a suo tempo ai bambini, anche per un loro coinvolgimento col territorio: come avreste fatto voi una rotonda mantenendo, arricchendo e valorizzando il verde, gli alberi del Mercaduzzo? Avrebbero fatto indubbiamente degli elaborati ricchi, magari con alberi in mezzo alla strada, chissà…rubando il meno possibile il verde all’asfalto, ma nelle cose ci vuole anche razionalità, volontà di guardare lontano, talvolta anche al di là della poesia e dei personali legami affettivi.
Certo lo stravolgimento dell’area in esame richiede di dover guardare ormai con altri occhi il tutto, riabituarsi, come del resto avvenne tanti anni fa quando si aprì la strada per Gorizia e gli alberi, lo testimoniano le ingiallite foto d’epoca, erano alberelli, oppure ancor più come fu a metà Ottocento quando venne inserito l’impianto della grande Chiesa della Bruma in altro sito rispetto la chiesetta quattrocentesca e quella che seguì, ma questa è la storia degli uomini in ogni dove.
Cosa che abbiamo sempre detto invece riguardo all’intervento sul Mercaduzzo è che venga cioè salvaguardato il più possibile l’immagine e gli spazi preesistenti, la memoria del sito dell’antica chiesa (leggi colonna), anzi rendendola nell'occasione oggetto di un piccolo restauro, magari con una semplice scritta in latino scolpita sulla pietra che ne attesti il perché della presenza e la memoria sul sito dell'antica chiesa. Si é detto poi di avere un’attenzione particolare ai parcheggi assorbendo questa chiesa la gran parte delle cerimonie funebri, oltre alle altre, perché Gradisca non é più l'immensa zona pedonale ricavabile dalle foto ottocentesche. E infine si é detto esplicitamente nelle sedi appropriate che vengano messi a dimora non a caso alberi, siepi, ecc. ma secondo un progetto coerente di valorizzazione anche di essenze arboree preesistenti.
Ma da qui al valzer che si è visto sui giornali e alle inesattezze anche sui pensieri del parroco ce ne corre e, permettete, si rasenta il ridicolo, riflesso di quella pazzia umana a cui stiamo assistendo "in grande" su tutti i canali delle TV.
don Maurizio Qualizza