Una Messa solenne ricca di spunti quella di domenica scorsa all’Addolorata, apprezzatissima la presenza del coro della Basilica di Aquileia diretto dal maestro Italo Montiglio che ha eseguito la messa solenne di Charles Gounod, nonché diversi mottetti liturgici mariani.
Nell’omelia il parroco ha espresso la gioia della comunità, un crescendo di stupore e attesa per conoscere il ritrovato Coassini, e qui si intende innanzitutto il sacerdote, colui che ha lasciato alla comunità nel primo Novecento la chiesa dell’Addolorata e la sua casa, palazzo Coassini, affinché diventasse spazio edu cativo per la gioventù gradiscana.
Certo l’attesa è anche per il rinnovato Oratorio, di prossima inaugurazione, anche se poi avrà bisogno ancora di qualche settimana per essere davvero fruibile. Con un’immagine suggestiva don Maurizio ha detto che “raschiando i muri” da restaurare, cioè tutto il grosso intervento edilizio e pastorale dell’Oratorio, è venuto alla luce un volto, una storia, una vita sacerdotale che affascina, che impegna, che fa molto pensare.
Riallacciandosi al testo evangelico, il celebrante ha messo in luce la caratteristica della correzione fraterna in don Coassini, ricca di sensibilità, rispetto, amore e attenzione, lui prefetto dei teologi del Germanicum si faceva umile, cireneo degli altri, servo del bene e della gioia altrui. Oggi questa correzione è pressoché assente ha rimarcato don Maurizio, anche dentro la famiglia nelle relazioni fondamentali, nel vocabolario educativo non esiste più il “no”, questo ci richiama alla responsabilità che l’Oratorio diventi sempre più spazio sì che accoglie, ma anche che educa, che richiama, che fa sperimentare una vita ricca e piena. C’è bisogno però della presenza di adulti, di una corresponsabilità educativa, di far trovare fratelli maggiori, padri e madri ai tanti bambini o giovani ai quali queste realtà fondamentali sono state negate e svilite dai tanti sfasci familiari presenti ormai ovunque.
Dopo l’omelia ha avuto luogo l’attesa benedizione delle quattro nuove campane, dono di un offerente, per la scuola degli scampanotadors, dopo i tradizionali rintocchi ad opera dei bambini, il coro di Aquileia ha sottolineato l’evento con un possente “Amen”, possa l’emozione e la gioia che tutti hanno sperimentato tradursi in responsabilità e disponibilità.
A.T.