Ringrazio il parroco don Gino per avermi invitato stasera a celebrare questa Eucaristia in occasione della festa del nostro patrono Sant’Andrea, un augurio poi a tutti coloro che portano questo bel nome. Davanti a questa figura così bella, se da una parte forse le nostre povertà ci appaiono ancor più grandi, dall’altra dovrebbe ancor di più attrarci il fatto dell’essere amici, discepoli del Signore, per questo fin d’ora riconosciamo i nostri peccati e con sincerità chiediamo a Lui perdono…..
OMELIA
Dopo aver lasciato domenica scorsa l’evangelista Matteo che ci ha accompagnati per tutto l’anno, questa sera Sant’Andrea, che ammiriamo nella bellissima e preziosissima pala di Durante Alberti da Sansepolcro del 1587, ce lo fa ritrovare con quella bellissima pagina che narra della sua chiamata, della sua vocazione.
E’ bello annotare subito come il Signore lo chiama dentro il lavoro della sua quotidianità, ci chiama dentro la nostra quotidianità, chiama senza sotterfugi, senza altri fini, senza lunghi discorsi, ma va subito al sodo, potemmo dire che il buon Dio è un realista….
L'inizio della vita pubblica di Gesù non è segnato da gesti prodigiosi, ma da un incontro. È una indicazione di come il Vangelo continua a camminare nella storia: incontrando uomini e donne. Infatti, poco dopo si ripete la stessa scena con altri due fratelli, Giacomo e Giovanni. Gesù li chiama ad un'altra pesca, li chiama ad entrare in un altro mare, quello degli uomini e delle donne spesso travolti dalle onde e sbattuti dai venti del mondo. I quattro, abbandonate subito le reti, lo seguono dice il Vangelo. È la decisione della fede il cui segreto é seguire, come ha fatto Andrea, l'invito del Vangelo.
Ci colpisce però anche la prontezza dei chiamati, di Andrea e di suo fratello Pietro, che in un batter d’occhio cambiano professione e diventano missionari. L’evangelista Giovanni parlando proprio di Andrea scrive nel suo Vangelo che Andrea, dopo aver incontrato Gesù corse da Pietro e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia!» e lo condusse a Gesù……
Se noi provassimo lo stesso entusiasmo incontrando… com’è vero che lo incontriamo anche stasera Gesù nell’Eucaristia, se noi partissimo da questa Messa e da ogni Messa col desiderio di testimoniare che anche noi «abbiamo trovato il Signore» per portare i nostri fratelli da Lui…e invece…………. e invece proviamo una sorta di stanchezza della fede, anzi anche noi cristiani a volte, sono parole di Papa Benedetto XVI, viviamo come se Dio non ci fosse, non esistesse, come se a Messa non incontrassimo nessuno e tanto meno Lui…il Signore!
Eppure San Paolo nella sua lettera ci ha ricordato che saremo salvi, ci salveremo solo se avremo proclamato con la bocca: «Gesù è il Signore!», e con il cuore avremo creduto veramente che Dio lo ha risuscitato dai morti.
Allora anche noi abbiamo qualcosa da lasciare, da abbandonare sulla spiaggia della nostra vita……
Quella sorta di convinzione che abbiamo e che ci fa spesso dire che ci sono già gli altri per fare questo o per fare quello, anche nella comunità. Penso al mondo del volontariato…oggi in tante parti in crisi…
Quell’amor proprio che rende difficilissimo il “primo passo” per una ricomposizione di fratture e divisioni, familiari e sociali…
Quell’egoismo che a volte ci attanaglia e non ci permette o non ci vuol far vedere il vicino che è nel bisogno, che è rimasto senza lavoro, che è rimasto fuori dai circuiti normali della comunità, della vita del paese…, della comunità.
I giornali poi li leggo anch’io, so dell’apprensione per i tanti posti di lavoro che sono a rischio anche nella nostra comunità di Mossa, delle tensioni forse celate su non condivise gestioni del bene comune…
Tutte queste difficoltà le potremo superare, come i grandi problemi del mondo e della storia, solo se ci rimetteremo in ascolto di quella voce che ci invita a seguirLo, a seguire cioè il Signore e non le chimere, le illusioni di una società impazzita che nel nostro mondo globale non risparmia, seppur apparentemente isolata, neppure la più piccola frazione della Carnia…o della Groenlandia
Ma che cosa significa ascoltare quella Voce, seguire il Signore?…….
San Andrea ci direbbe, per me ha significato lasciare le proprie abitudini per seguire l'unico capace di dare senso alla vita e di rendercela più luminosa anche nei passaggi della sofferenza e addirittura della morte, anche sulla croce sulla quale mi vedete, serbavo in cuore questa certezza!
Sicuramente potrebbe voler dire, lasciare il proprio peccato e amore di sé per godere e vivere dell’amicizia, dell’amore di Gesù, come avevo previsto in una invocazione per l’atto penitenziale che però giustamente è stato cantato con il Kyrie. “Signore la tua misericordia ci faccia lasciare sulla riva del mare della nostra vita il nostro peccato che ci appesantisce e stringendoci in una rete mortale, ci allontana da Te”
Allora la nostra più vera lode stasera al nostro patrono è quella come dice in una sua omelia San Giovanni Crisostomo, padre della Chiesa del 5° secolo, “Andrea, dopo essere restato con Gesù e aver imparato tutto ciò che Gesù gli aveva insegnato, non tenne chiuso in sé il tesoro, ma si affrettò a correre da suo fratello per comunicargli la ricchezza che aveva ricevuto. Ascolta bene cosa gli disse: "Abbiamo trovato il Messia
Quella di Andrea è la parola di uno che aspettava con ansia la venuta del Messia,che ne attendeva la discesa dal cielo, che trasalì di gioia quando lo vide arrivare, e che si affrettò a comunicare agli altri la grande notizia. Sant’Andrea interceda per ciascuno di noi e per la nostra Comunità, affinché in questo tempo di Avvento in preparazione al Natale, aspetti non con stanchezza, ma con ansia e con amore, la venuta del Signore. Amen