Da Gradisca alle radici della fede
Domenica 30 ottobre noi, ragazzi del 2° anno della cresima ci siamo recati ad Aquileia per una giornata di catechesi sulle orme dei primi cristiani.
Dopo avere assistito alla Santa Messa celebrata nella Basilica, accompagnati dall’esperta guida, nonché catechista, Barbara Tomat, abbiamo visitato la cripta degli affreschi. La cripta massenziana venne costruita per conservare le reliquie dei Santi Martiri della Chiesa aquileiese (Ermacora, Fortunato, Crisogono, i fratelli Canziani ed altri); gli affreschi, invece, raccontano dell’apostolato di S. Marco fondatore della prima comunità cristiana aquileiese e gli episodi salienti della vita di S. Ermacora, primo vescovo della città, e di Fortunato, suo diacono. Abbiamo potuto conoscere attraverso i racconti della guida la storia dei primi testimoni del cristianesimo e abbiamo capito come anche noi, nel nostro piccolo, possiamo essere testimoni di fede.
Nella Basilica, invece, dietro all’altare, abbiamo contemplato l’abside, la mandorla centrale, la raffigurazione della Madonna con il Bambino ed intorno i simboli dei quattro Evangelisti.
Ai lati i Santi Ermacora, Fortunato, Eufemia, Marco, Ilario e Taziano e, più piccoli, l’imperatore Corrado II assieme ai suoi familiari, il duca di Carinzia e il patriarca Poppone in atto di offrire alla Vergine il modello della basilica da lui rinnovata. Nella parte sottostante ci sono rappresentati otto martiri della fede; più in basso la cattedra del vescovo che domina la navata. La guida ci ha fatto notare come dal basso, dove c’è il popolo via via si sale verso l’alto, con il vescovo, poi i martiri, i santi e sopra a tutti la Madonna con il bambino, apice della fede.
Finita la visita siamo andati, insieme a don Maurizio, nel Battistero, dove, tutti insieme abbiamo recitato il credo e rinnovato le promesse battesimali, con un formulario particolare che su Gesù Cristo diceva così:
“Credo in Cristo e nel suo Vangelo. Credo di poter trovare nel Vangelo il potenziamento massimo dei valori umani e la risposta ai più grandi interrogativi della vita. Credo che Cristo è l’uomo nuovo, e che io diventerò tanto più uomo quanto più mi sforzerò di diventare simile a Lui. Credo che Cristo è l’unico Salvatore e Liberatore, di cui l’uomo avrà sempre bisogno. Non credo in coloro che pretendono di risolvere i più radicali problemi della vita senza Cristo o contro di Lui.“ .
Poi, come i primi cristiani, siamo scesi nel fonte battesimale cromaziano segnandoci con l’acqua benedetta e dicendo il nostro nome.
Una giornata baciata da un sole quasi ancora estivo, ci ha permesso di mangiare seduti sull’erba accanto alla bellissima Sud Halle, ma soprattutto da una guida eccezionale che ha saputo render vivi e attuali gli affreschi con il loro prezioso carico di storia. In particolare il ciclo pittorico del patriarca Poppone, la grande arte di scuola ottoniana del catino basilicale.