Una giornata ancora estiva ha riservato un bellissimo clima anche umano a tutti coloro che, nella festività della Natività di Maria, sono accorsi sull’isola di Barbana. Complice la vicina gita a Illegio, la partecipazione non è stata piena, ma la soddisfazione spirituale sì. Partiti di buon mattino, già sulla strada lagunare di Grado abbiamo potuto scorgere l’isola del Santuario con le ferite già rimarginate dal fortunale dello scorso anno che aveva divelto piante secolari. L’approdo a Barbana ha fatto subito sentire un clima di grande familiarità, non certo la confusione dell’estate o delle grandi occasioni. La partecipazione alla Messa e alla particolare processione sviluppatasi tra mare e cielo, a detta di molti, ha avuto la capacità di trasmettere nell’animo pace e serenità. Così anche il frugale pasto, come una volta portato da casa, ha permesso di più un dialogo sereno e lo stare insieme. Nel pomeriggio la recita del Rosario in Santuario, la riflessione sui misteri della Luce, preghiere sostenute dai nostri bravissimi ministranti maggiori, hanno concluso la giornata, mentre gli ampi fondali, modificando il sonetto di Biagio Marin, sotto il sole di settembre, ancor trasognati, guardavano passare i devoti di Maria.