Moltissime persone da tutta la diocesi e oltre per una celebrazione carica di gioia.
Una grande folla ‑ da Mossa, Gradisca, Cormons, Cervignano e tanti altri luoghi all'interno ed all'esterno del territorio diocesano ‑ ha partecìpato alla festa cristiana in memoria dei 25 anni di ministero sacerdotale di don Maurizio Qualizza. Dopo la benedizione di alcune nuove ancone votive marìane collocate sulle case di Mossa, una bella processione si è snodata fino al santuario della Madonna del Prevàl dove è stata celebrata l'Eucarestia.
Il piccolo tempio non ha potuto raccogliere tutti i fedeli, la maggior parte dei quali ha comunque seguito la celebrazione all'aperto, grazie ai provvidenziali altoparlanti; il coro parrocchiale di Mossa ha animato la bella e solenne liturgia, presieduta dallo stesso don Maurizio insieme ad un'altra decina di sacerdoti, tra i, quali il parroco della Chiesa di san Francesco di Trieste ed il neomista don Dario Semino. Lo hanno coadiuvato due diaconi permanenti. Dopo le letture proclamate in lingua friulana, slovena ed italiana, le linee dell'omelia sono state tracciate dall'Arcivescovo Mons. Dino De Antoni, il quale ha riflettuto sul dono del ministero del prete nella comunità ecclesiale: un vero dispensatore della grazia di Cristo, comunicata attraverso la dimensione celebrativa, ma anche le parole di speranza e consolazione, "soltanto don Maurizio ‑ ha detto ‑ potrebbe testimoniare quanto il suo sacerdozio è stato in questi venticinque anni dono di grazia per tante persone".
Il presule ha anche invitato tutti a pregare per i propri pastori e a chiedere soprattutto il dono della fedeltà alla vocazione ricevuta; non si tratta di un "fare" di più, ma di un "essere" di più con il Crísto al servizio del popolo santo di Dio. Prima della benedizione finale un rappresentante del Consiglio pastorale Parrocchiale ha letto una bella lettera del parroco don Gino Pasquali, assente perché impegnato in Romania con la lieta occasione dell'Ordinazione e Prima Messa solenne dì padre Ovidiu, giovane che da seminarista ha prestato il proprio servizio a Mossa. Poi il gruppo degli scampanotadòrs ha ricordato con commozione tutto ciò che don Maurizio ha fatto a favore del campanile e delle campane; successivamente ha preso la parola il sindaco Pierluigi Medeot, che ha presentato la figura dell'amico Qualizza sottolineando la gioia di un intero paese per il servizio del "predi di Mossa", l'impegno per la salvaguardia delle radici storiche culminato nella riconsacrazione della Madonna del Prevàl e la passione per l'unità del paese di Mossa richiamato dal sacerdote ad essere sempre come una grande famiglia. Lo stesso don Maurizio ha concluso la serie dei discorsi, con un grato ricordo ai parroci che l'hanno visto crescere ‑ i presenti don Bruno Vittor e don Fausto Furlanut, ai membri delle comunità cristiane nelle quali ha esercitato il suo ministero, in particolare l'attuale parrocchia di Gradisca d'Isonzo, ai tanti amici vicini e lontani; commosso infine il ricordo dei "due angeli custodi" ricordati anche nel mosaico della scuola di Spilimbergo collocato davanti all'altare, Papa Woityla e il Vescovo Antonio Vitale.
Al termine la sorpresa degli scampanotadòrs i quali hanno solennizzato l'evento suonando la distesa friulana grazie alle campane di Monghidoro, appositamente fatte giungere dal paese dell’Emilia Romagna; spronati dal lieto scampanio, tutti i presenti sono stati invitati a fare festa insieme, nel prato davanti alla chiesa appositamente coperto da un tendone; e la bella serata del Prevàl è stata riempita dalle espressioni gioiose e dai voti augurali.
Ad multos annos, don Maurizio…….