Giornata uggiosa che in verità ha frenato qualche bambino e giovane delle Comunioni e delle Cresime, ma pomeriggio ricco ugualmente di riflessione e di spiritualità. Così alle ore 14,30 il grosso della comitiva è partito da Santo Spirito creando una carovana, arrivati a Castelmonte sotto una pioggia battente che comunque sapevamo tanto invocata e necessaria, ci siamo divisi in tre gruppi.
I cresimandi con catechisti e Padre Mario Stocco si sono ritrovati nella cappellina del Borgo, i bambini, a otto giorni dalla loro Prima Comunione, e i catechisti nella sala San Francesco, i genitori di questi in quella del Rosario con Carlotta e Daniele.
La testimonianza dell’avventura missionaria del padre Cappuccino è sembrata cosa d’altri tempi, basti pensare alle isole di Capo Verde quarant’anni fa. Della sua vita missionaria su questo grappolo di isole di origine vulcanica disposte a semicerchio in faccia all’Africa nell'Oceano Atlantico, padre Mario ha raccontato la realtà umana, quella religiosa, l’entusiasmo dell’evangelizzazione, anche se con tanti problemi, ma spesso ha sottolineato il discorso vocazionale, la sua esperienza personale, chiamato ad esser frate fin da bambino.
Interpellando i cresimandi sulla loro chiamata e sul disegno che Dio ha anche sui di loro in modo franco e diretto, ha fatto sgranare gli occhi a più di un giovane, chissà se anche una domanda sarà scesa anche nel loro cuore? I bambini invece hanno vissuto una catechesi dinamica, quasi una mistagogia sulla Santa Messa guidati dai loro sei catechisti, preparando anche i canti della Messa, le preghiere dei fedeli, una cartellone.
Molto interessante l’incontro dei genitori con una coppia di sposi che hanno sviluppato il tema della famiglia e della fede, del giorno del Signore e della vita nella comunità parrocchiale. Alla fine il parroco intervenendo ha chiesto ai genitori, che avevano vissuto un’articolata dinamica tra piccoli gruppi, di sottoporre per iscritto alcuni quesiti e riflessioni espresse, a suo parere molto significative, anche al prossimo Consiglio pastorale.
Su alcuni particolari sottoposti dall’assemblea don Maurizio ha detto che i misteri che il Signore ci fa vivere, nel caso concreto quello dell’Eucaristia, sono indubbiamente “alti”, non facili da intendere -se anche gli apostoli non li avevano capiti -, per questo il cammino non si può dire concluso ma dura di fatto tutta una vita, sempre più, ha poi concluso il parroco, bisogna prendere coscienza che la famiglia dovrà prendere a due mani le redini dell’educazione alla fede perché nel giro di pochi anni cambierà radicalmente la situazione ecclesiale anche per la nostra Chiesa, ma soprattutto a motivo di una presa di coscienza della responsabilità battesimale che è insita nel matrimonio cristiano e nell’essere genitori.
Al temine del pomeriggio si è celebrata la Messa in Santuario, nel quale si è potuto apprezzare la nuova illuminazione che lo ha realmente reso nuovo e apprezzatissimo, valorizzato in ogni particolare. Ha presieduto la celebrazione padre Paolo, sottolineando per bambini, giovani e adulti la verità e la sicurezza dell’essere guidati da Gesù, Buon pastore, che oltre la sua Pasqua di croce e risurrezione, ci mostra ancor oggi in tanti modi il suo amore, l’amicizia con gli altri, l’essere membri di una comunità cristiana, di una famiglia accogliente, l’esser fatti partecipi dell’Eucaristia, tavola di fraternità e di amore.
Una veloce visita al santuario, alla cripta con gli ex voto per chi a Castelmonte giungeva forse per la prima volta, ha concluso un ritrovo davvero di famiglia e di comunità, e poi di nuovo fuori dove la pioggia aveva ceduto il passo al freddo e al vento della sera che già sferzava dal Matajur il castello della Madonna viva.
Anche da queste righe un grande grazie per l’accoglienza al rettore Padre Carollo e alla comunità cappuccina.
i catechisti