Pur avendo spostato la comunità della Messa delle 11,15 a Santo Spirito, il duomo non è bastato a contenere tutta la folla che lo ha gremito, lasciando tanti fuori, in occasione della Messa di Prima Comunione.
La lunga preparazione ha avuto il suo compimento in una bellissima liturgia, partecipata dai bambini nel canto, nelle preghiere, nel gesto offertoriale.
Il grande lavoro è stato sostenuto dai catechisti che il parroco ha ringraziato uno ad uno per nome dicendo che senza di loro non sono possibili cammini così articolati e preziosi di iniziazione cristiana.
Arrivati dall’Oratorio Coassini, e accompagnati da un festoso scampanio ad opera del gruppo ragazzi dei locali scampanotadors, i trentacinque bambini, davanti all'altare, sono stati chiamati uno ad uno per nome e il loro “eccomi” faceva trapelare sia l’emozione, sia la soddisfazione di essere arrivati al momento tanto atteso.
Nella sua omelia don Maurizio ha proposto un dialogo di alcuni anni fa tra Papa Benedetto e alcuni bambini comunicandi, un dialogo ricco di contenuti, molto semplice ma che è stato molto apprezzato. Così ha detto il celebrante, oggi la nostra comunione con il Papa che proprio adesso celebra la grande Messa a Venezia è reale, è come se fosse stato lui qui a farvi l'omelia.
Emozionante il momento del primo incontro con Gesù, pane di vita, ad ogni bambino dopo aver offerto l’Eucaristia il celebrante ha dato una carezza, il gesto d’amore che Dio ci riserva in un tempo difficile, fatto di tanti disamori, un gesto d’amore che ci salva e ci apre alla speranza.
Al temine foto di gruppo fuori dal duomo, con la consegna della pergamena e del rosario, ma anche di una rosa rossa per ogni mamma dei bambini presenti, alle quali don Maurizio aveva precedentemente augurato ogni bene, nel giorno ad esse dedicato.
A.T.