Davvero grande la festa della famiglia, con particolare ricordo delle coppie che nel 2010 hanno festeggiato i lustri del loro matrimonio e che hanno benedetto le loro nozze. E’ stato bello perché è stata una testimonianza reciproca, chi è avanti negli anni vede la freschezza di una coppia, che ci sono ancora coppie che si sposano in Chiesa, per i novelli sposi la concreta testimonianza che è possibile realizzare quelle parole espresse non molti mesi fa’, cioè quel “per sempre”. Nell’omelia riallacciandosi al Vangelo del giorno, il parroco ha detto come il nostro essere cristiani, l’esperienza religiosa, e per le coppie in modo specifico quella famigliare, non dev’essere intesa come un dover fare sacrifici, perché il Battista imprime una svolta “dentro” l’esperienza di fede, indicando il Cristo come l’unico sacrificio che salva, “l'agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo”! L’esperienza di fede è soprattutto accoglienza di un amore che ci precede, di un disegno che ci è dato, di una chiamata-vocazione alla quale abbiamo risposto, in altre parole un esser fatti partecipi di un sacrificio d’amore che provoca grazia, pace, amabilità….e questo nella concretezza di quel presente, di quel oggi che è l’occasione preziosa che ci è offerta. Dopo la professione di fede tutte le coppie hanno ripetuto coralmente, su invito del celebrante, le loro promesse di matrimonio e questo è stato il momento di più forte emozione, facendo probabilmente riaffiorare tanti ricordi, difficoltà incontrate sul cammino, ma anche tanti motivi di gioia. E’ stata ricordata anche una coppia non presente, i coniugi Bressan che hanno ricordato nell’intimità famigliare i loro 67 anni di matrimonio. Dopo la benedizione finale a tutte le spose è stata donata una rosa rossa con un cartiglio e una scritta inerente l’amore. La tradizionale foto di gruppo e un brindisi in canonica hanno coronato una giornata tanto significativa.
A.T.