Uno spaccato della vita della comunità parrocchiale è stato offerto, nel corso dell’anno, dal Sito dell’Unità pastorale di Gradisca, che nel 2010 ha registrato circa 90.000 visualizzazioni di pagina. I dati statistici allegati registrano che dal 1° gennaio 2010 ad oggi - 8 gennaio - sono state visualizzate 89.969 pagine per un totale di 22.446 visite.
Le riflessioni sulla Parola, gli appuntamenti liturgici dei tempi forti, gli orari delle funzioni religiose, gli avvenimenti della comunità, la vita da Scout, la formazione catechistica, le note pastorali, le foto, l'ospitalità di eventi diocesani ed extradiocesani hanno trovato l’attenzione di circa 400/500 visitatori UNICI al mese.
Nei mesi estivi di luglio ed agosto è stata registrata una flessione nelle visite mentre un’intensa attività è stata registrata nel mese di dicembre, appena trascorso, con più di 11.000 pagine visitate.
Ma ciò che emoziona più di ogni altro dato statistico è rappresentato dai numerosissimi visitatori che da ogni parte del mondo (oltre 50 Nazioni di tutti i continenti per circa 500 località diverse) si sono affacciati a questa nostra piccola finestra virtuale.
Un modo – quello di Internet – per annullare le distanze, come spesso avviene anche in occasione delle richieste di documenti da parte di tanti gradiscani e non, emigrati in ogni parte del pianeta e specialmente in America latina.
LA PAROLA DEL PARROCO
Ormai da alcuni anni anche la nostra Comunità parrocchiale di Gradisca ha fatto sua la scelta della Chiesa, quella cioè di intraprendere il cammino anche verso il nuovo modello di comunicazione per trasmettere i propri valori, segnare gli avvenimenti pastorali più importanti, ci conforta la parola di Papa Benedetto XVI che in proposito ebbe a dire che: «Se usate per favorire la comprensione e la solidarietà umana», la rete di Internet e le nuove tecnologie informatiche rappresentano «un vero dono per l'umanità». E così diceva ancora il Papa, “occorre evitare che i media diventino il megafono del materialismo economico e del relativismo etico, vere piaghe del nostro tempo. Essi possono e devono invece contribuire a far conoscere la verità sull’uomo, difendendola davanti a coloro che tendono a negarla o a distruggerla. Si può anzi dire che la ricerca e la presentazione della verità sull’uomo costituiscono la vocazione più alta della comunicazione sociale. Utilizzare a questo fine tutti i linguaggi, sempre più belli e raffinati di cui i media dispongono, è un compito esaltante affidato in primo luogo ai responsabili ed agli operatori del settore. E’ un compito che tuttavia, in qualche modo, ci riguarda tutti, perché tutti, nell’epoca della globalizzazione, siamo fruitori e operatori di comunicazioni sociali. I nuovi media, telefonia e internet in particolare, stanno modificando il volto stesso della comunicazione e, forse, è questa un’occasione preziosa per ridisegnarlo, per rendere meglio visibili, come ebbe a dire il mio venerato predecessore Giovanni Paolo II, i lineamenti essenziali e irrinunciabili della verità sulla persona umana” (cfr Lett. ap. Il rapido sviluppo, 10).
I dati che oggi vengono presentati parlano da sé, la nostra comunità ha allargato notevolmente i suoi confini, non sono poi riportate tutte le mail, i messaggi che ricevo quotidianamente direttamente in parrocchia, certamente soprattutto grazie al bellissimo sito. Per questo ancora una volta, accanto alla necessità di un maggiore coinvolgimento da parte di tutti e in primis del Consiglio Pastorale, delle Associazioni, dei catechisti, dei diaconi, mi sento di ringraziare pubblicamente Orianna e Carlo per la loro quotidiana dedizione, per questo loro preziosissimo lavoro “pastorale” cioè di evangelizzazione, questo far entrare con discrezione, competenza e bellezza la comunità in tantissime case e tantissime persone nella vita e nella storia della Comunità. Tutto è nato ancor prima dall’idea, e dal dono degli amici Iris Busilacchio e Raffaele Malutta, il primo sito (storico) sul nostro Duomo che ha aperto di fatto il varco a questa perla preziosa dell’Unità Pastorale di Gradisca d’Isonzo.
don Maurizio Qualizza, parroco