La comunità ormai è tutta rivolta verso la celebrazione dei sacramenti dell’iniziazione cristiana che dovrebbero essere non un punto d’arrivo ma una tappa di quel cammino che oggi appare sempre più complicato venendo a mancare un quadro valoriale ed educativo di riferimento. Questi appuntamenti portano con sé sempre un gusto agrodolce, segnano infatti anche l’allentamento se non la chiusura di una parentesi con la Chiesa per i bambini, spesso di un addio per gli adolescenti. Se da una parte la richiesta tradizionale dei sacramenti con le più diverse motivazioni, offrono ancora la possibilità di un intervento educativo e di evangelizzazione, dall’altra tendono ad abbassare in genere la disponibilità ad un cammino che dovrebbe diventare sempre più esigente o perlomeno serio. Rimane poi il problema di quel “dopo”, dall’iniziazione cristiana alla “vita nella fede” che già dovrebbe iniziare e svolgersi in un “prima” ma che di fatto spesso non è vissuta. E’ ancora da venire quanto auspicato dal documento di base il rinnovamento della catechesi “Prima dei catechismi ci sono i catechisti; anzi prima ancora ci sono le comunità cristiane”. In realtà la comunità cristiana rischia di essere ancora latitante, trova difficoltà a compiere il passaggio di pensare alla catechesi non come a una delle tante attività della parrocchia demandate ad alcuni specialisti (i catechisti) ma come a uno dei principali dinamismi della sua vita. Lo stesso dicasi ad esempio del sacramento del battesimo che dovrebbe inserirti nella comunità e che viene il più delle volte inteso ancora come “rito privato” dove la comunità non cé. Entusiasmo e fatica sono le due parole con cui è possibile riassumere il senso di questi cammini. Entusiasmo per la novità che Dio sa sempre far emergere dal cuore dei ragazzi e nelle rinnovate disponibilità degli operatori che lavorando in questo campo toccano con mano la possibilità di crescere personalmente nella propria fede. Fatica nel dover entrare in una nuova mentalità, nel far propria un proposta che richiede cambiamenti e nel nostro caso, avendo più chiese, anche la disponibilità ad una certa itineranza liturgica. Domenica scorsa però è stato vissuto un bel momento nella festa del perdono dei bambini, intrattenuti in Oratorio da don Mirko, mentre il parroco incontrava tutti i genitori cercando con loro di ripercorrere l’esperienza personale della confessione per smuovere certi blocchi, precomprensioni ed aprirsi invece al messaggio di liberazione e di amore che il Signore offre nel sacramento. Il momento sacramentale è stato vissuto infine nella vicina chiesa dell’Addolorata tutti assieme, cogliendo la gioia serena dei bambini quando, usciti di chiesa, hanno lasciato andare in cielo dei palloncini che erano i loro cuori ormai diventati leggeri.
don Maurizio