Siamo stati in nove ad aver accolto l'invito del nostro parroco, di unirci ai giovani dell'Arcidiocesi di Udine per vivere l'esperienza del pellegrinaggio alla Sindone di Torino. Un esperienza che ci ha portato insieme ad altri trecento ragazzi a vivere dei profondi e significativi momenti di fede.
La visita è stata strutturata fin dall'inizio per preparare il pellegrino all'ostensione; il cammino spirituale è iniziato durante il viaggio d'andata dove la liturgia ci ha portato a renderci consapevoli dell'importanza del nostro viaggio e del importanza del volto di Gesù.
All'arrivo dopo la cena abbiamo fatto una veglia di preghiera, a cui ha partecipato anche l'Arcivescovo di Udine, che ha trattato inizialmente i problemi dei giovani delle nostre terre quali alcool, droga e bullismo; la veglia è poi continuata contemplando le ferite sulla Sindone e guardando a queste tutti insieme abbiamo invocato il Signore Gesù affinché rigeneri le nostre ferite per essere testimoni del Risorto.
È stata davvero un'esperienza dove i giovani erano al centro della fede, in un contesto dove la Basilica del Valdocco faceva da sfondo alle riflessioni dei ragazzi, si è riusciti a raggiungere uno stato di comunicazione davvero unico.
La giornata di domenica è iniziata con la celebrazione Eucaristica guidata dall'Arcivescovo che ha parlato ai ragazzi con parole e concetti diretti semplici per coinvolgere ancora una volta tutti i presenti.
Conclusa la Messa tutto il gruppo si è avviato verso i giardini reali dove iniziava la fila dei pellegrini, certo che le ore di attesa in fila avrebbero potuto trovare più proposte propedeutiche all’incontro con la Sindone che erano ridotte solo a pochi tratti e all’anticamera del Duomo.
L' esperienza della sindone è stata comunque veramente qualcosa di eccezionale, qualcosa mai provato finora, non è servito come un mero strumento per rafforzare nostra la fede bensì come un chiara testimonianza della sofferenza di Gesù e del suo immenso amore per noi.
E’ stata anche un vento del cuore per cercare e riconoscere il suo Volto, sintesi di una “passione” di puro amore per tutti noi che spesso non lo riconosciamo nella nostra vita e nel volto dei nostri fratelli.
“Per me è stata un esperienza indimenticabile, vedere il corpo di Gesù impresso su quel lenzuolo per due millenni spero mi aiuti ad imprimere dentro di me in maniera sempre più forte il messaggio di amore e di amicizia di Gesù”.
Alessandro Martinelli e il gruppo di Gradisca