L'esortazione di papa Francesco al termine dell'Angelus di domenica 22 marzo:
"Cari fratelli e sorelle, in questi giorni di prova, mentre l'umanità trema per la minaccia della pandemia, vorrei proporre a tutti i cristiani di unire le loro voci verso il Cielo. Invito tutti i Capi delle Chiese e i leader di tutte le Comunità cristiane, insieme a tutti i cristiani delle varie confessioni, a invocare l'Altissimo, Dio onnipotente, recitando contemporaneamente la preghiera che Gesù Nostro Signore ci ha insegnato. Invito dunque tutti a farlo parecchie volte al giorno a recitare il Padre Nostro mercoledì prossimo 25 marzo a mezzogiorno. Tutti insieme".
Inoltre ha indicato un momento di preghiera da lui presieduto venerdì 27 marzo dal sagrato di San Pietro, con queste parole:
"Venerdì prossimo 27 marzo, alle ore 18, presiederò un momento di preghiera sul sagrato della Basilica di San Pietro, con la piazza vuota. Fin d'ora invito tutti a partecipare spiritualmente attraverso i mezzi di comunicazione. Ascolteremo la Parola di Dio, eleveremo la nostra supplica, adoreremo il Santissimo Sacramento, con il quale al termine darò la Benedizione Urbi et Orbi, a cui sarà annessa la possibilità di ricevere l'indulgenza plenaria".
Alle 17.30 di venerdì 27 marzo l’arcivescovo Carlo – in unione con tutti i vescovi italiani – presiederà in diretta Facebook e YouTube (canale Chiesadigorizia) un momento di preghiera per tutte le persone sino ad oggi morte a causa del Coronavirus. La Conferenza episcopale italiana ha promosso questo appuntamento nell’ottica dei «Venerdì della Misericordia» della Chiesa italiana. «Un venerdì di Quaresima – spiegano in una nota – nel quale lo sguardo al Crocifisso invoca la speranza consolante della Risurrezione».