Abbiamo iniziato la Quaresima in sordina, a causa del coronavirus, senza celebrare né il Mercoledì delle Ceneri né la Prima Domenica (le celebrazioni si sono svolte in forma strettamente privata come da indicazioni della diocesi), ciò non toglie che ciascuno abbia iniziato questo percorso ugualmente.
La Quaresima è tempo di “deserto” e di purificazione che ci prepara a vivere il mistero dei misteri: la Pasqua, la Risurrezione, la vittoria della Vita sulla morte. Per poter comprendere - anche se l’ultima parola sarà sempre Fede, cioè fidarsi - questo mistero, dobbiamo sforzarci di pensare all’anima “separata” dal corpo (cioè al mistero della morte) dire a noi stessi che non siamo solo corpo, dentro al corpo c’è qualcosa altro, l’anima, la parte spirituale, un qualcosa diverso dal fisico, qualcosa di metafisico. Solo così riusciamo a capire gli “esercizi spirituali”, digiuno, preghiera ed elemosina e a dare loro un senso.
A che serve digiunare? Ormai il digiuno è praticamente sparito, rimane solo un “dovere” quando dobbiamo andare a fare qualche analisi all’ospedale prima di un' operazione chirurgica, invece il digiuno è importantissimo per la vita di Fede, è la più efficace forma di mortificazione del corpo per affermare il “potere” o meglio il volere dell’Anima. Preghiera ed elemosina sono invece di più facile comprensione, pregare è il nostro rapporto con Dio, sicuramente da intensificare, e l’elemosina è il fare il Bene, aiutare gli altri, ed è anche molto importante.
Buon cammino di Quaresima a tutti.
don Gilberto e don Claudio