Che eloquenza l’immagine del Vangelo di Giovanni mostrandoci Maria di Magdala che va al sepolcro quando era ancora buio, va senza paura perché portava l’amore nel cuore, perché sentiva che non poteva tutto finire, la parola calda del Maestro, i suoi gesti, i sogni dei discepoli.
Quel buio nel quale si era immersa, è anche il buio del nostro mondo, della nostra vita, di tutte quelle logiche materialiste che rischiano di togliere di mezzo il Signore, la sua presenza.
E’ il buio della tentazione di arrendersi davanti all’impegno, il lasciarsi coinvolgere per ritirarsi nel privato, del ritornare a casa, come diranno più tardi a quel strano viandante i due discepoli di Emmaus…”noi speravamo”
Altro segno è al Tomba vuota, la Pasqua squarcia questo buio, dà una forza per correre ad annunciare questo mistero di vita e di amore, a diventare cioè missionari, ecco il mattino di Pasqua Maria di Magdala diventa missionaria e in lei possiamo dire “in fieri” tutta la Chiesa. Dopo, soltanto dopo, arriverà Pietro e Giovanni, arriveranno con l’affanno ma comunque riceveranno il dono, la grazia di… vedere e credere….
Cosa videro? I segni della passione,la Sindone… non Gesù.
Il beato Sebastiano Valfrè, grande devoto della Santa Sindone, diceva: «La Sindone è un segno di Gesù paragonabile alla croce, ma con questa particolarità: la croce ha accolto Gesù vivo e ce l’ha restituito morto, la Sindone invece lo ha accolto morto e ce l’ha restituito vivo».
Un po’ come noi che vediamo più i segni della negatività, della pesantezza, i segni di un’assenza, quante volte sperimentiamo il silenzio di Dio, e questo costa fatica, come anche si nota nei primi discepoli questa fatica di credere che l’amore vince l’odio, la fatica di credere che la vita può risorgere, che questo mondo ammalato di tanti mali possa guarire….
Un altro messaggio che ci viene offerto è la figura di queste donne, Maria di Magdala in particolare che smuove Pietro ad andare al sepolcro, a sperimentare la Pasqua ad incontrare la fede…
Anche oggi credo siano le donne ad avere un compito particolare nel dare una scossa alla tiepidezza delle nostre famiglie, della nostra comunità, perché c’è un eterno bisogno di guarire tante situazioni di debolezza, di rispondere a tante richieste di aiuto…..
Concludo prendendo alcune parole dal Sermone di Pasqua di S. Antonio di Padova
Orsù dunque, carissimi fratelli, che siete qui riuniti per festeggiare la Pasqua di Risurrezione, io vi supplico di comperare con il denaro della buona volontà, insieme alle pie donne, gli aromi delle virtù, con i quali possiate ungere le membra di Cristo con l'amabilità della parola e con il profumo del buon esempio; vi supplico, pensando alla vostra morte, di venire e di entrare nel sepolcro della celeste contemplazione, nella quale vedrete l'angelo dell'Eterno Consiglio, il Figlio di Dio, assiso alla destra del Padre.
Buona Pasqua a tutti, veselo veliko noč, buine pasche di pas tal Signor rissurit. Amen