E come consuetudine, il nuovo anno prevede anche l’appuntamento, con l’adesione. In particolare l’8 dicembre, festa dell’Immacolata, viviamo in tutta Italia e nelle nostre Parrocchie la Giornata dell’adesione. Ma quali sono i motivi che ci possono spingere a scegliere l’Azione cattolica, è ancora attuale la tessera?
Aderire all’Azione cattolica è una scelta personale, un segno decisivo che “traduce” la nostra più ampia adesione a Cristo e alla Chiesa universale. Dice, pur nella semplicità di un gesto e di una tessera, un impegno di vita cristiana fondata sul vangelo, che cerca di portare novità e speranza sulle strade del mondo.
Vi è poi una dimensione comunitaria dell’adesione, la quale è scelta “pubblica”, dinanzi alla comunità e per la comunità. Il socio di Azione cattolica, inserendosi in una ricca storia associativa, si pone al servizio della crescita della comunità parrocchiale e diocesana, dichiara la propria disinteressata ma ferma volontà di collaborare alla Chiesa locale, con un riguardo speciale alla “questione educativa.
L’adesione esprime quindi – terzo elemento – la responsabilità laicale, altro tratto tipico dell’Ac. Nel solco di una tradizione che ci consegna innumerevoli testimonianze di cristiani “robusti nella fede” e impegnati nella realtà secolare (pensiamo solo ai fondatori, Giovanni Acquaderni e Mario Fani, a Piergiorgio Frassati, Carlo Carretto, Giuseppe Lazzati, Vittorio Bachelet…), i soci di Ac vorrebbero essere cristiani che prendono decisamente in mano la propria vita, assumendosi precise responsabilità verso la Chiesa e la polis. La vita quotidiana reclama risposte dice di uno stile, di una modalità originale nel rapportarsi alle questioni del Paese.
Una quarta e semplice sottolineatura si riferisce al fatto che i soci di Ac, mediante il tesseramento, si assumono la responsabilità economica di sostenere la propria associazione, a livello locale e nazionale, consentendole di avere mezzi adeguati per realizzare la molteplicità di iniziative, di pubblicazioni, di progetti che ne fanno una grande associazione popolare. La libertà economica significa continuare a lavorare con autonomia in una libertà di azione che si traduce in libertà di scelte, sempre e comunque al servizio della Chiesa, dell’evangelizzazione, dell’animazione cristiana del nostro tempo.
Una quinta, ma non per questo poco importante, soprattutto per i tempi che siamo chiamati a vivere è il valore dell’essere associazione oggi. Un valore “profetico”, in quanto espressione della volontà di “mettere assieme”, di crescere assieme. In un’epoca ed in una società segnata da lacerazioni e divisioni, l’Ac indica, nella sua semplicità, che è possibile unire, avvicinare, costruire assieme. In Ac camminano, fianco a fianco, sostenendosi reciprocamente, persone di tutte le età, con percorsi condivisi di formazione umana e cristiana: gli adulti si prendono cura dei giovani e dei più piccoli; gli educatori e i sacerdoti assistenti si mettono a disposizione dei soci loro affidati; i responsabili parrocchiali, diocesani e nazionali, svolgono con dedizione i rispettivi ruoli. L’Ac accomuna soggetti di ogni condizione economica e sociale ed è presente in tutti gli angoli dell’Italia, per il cui sviluppo, integrale e solidale, opera con determinazione.
Ecco dunque alcuni motivi per i quali vale la pena di aderire o di rinnovare l’adesione ad una Associazione che da 150 anni è al servizio della Chiesa e del Paese.
Paolo Cappelli