La celebrazione del Sacro Triduo ci ha ormai introdotto con slancio spirituale per vivere il Tempo di Pasqua, anche noi come “risorti nel Risorto”. E’ il momento di alcune sottolineature che permettono di gustare ancora più in profondità i gesti e i segni che abbiamo celebrato in queste giornate così ricche nella nostra comunità gradiscana.
Giovedì Santo, il momento suggestivo della lavanda dei piedi, è stato reso ancora più significativo con la scelta di alcune persone che rappresentano i diversi ambiti dell’umano; oltre che ad alcuni bambini e ragazzi in rappresentanza di tutti quelli che sono impegnati nei percorsi catechistici, anche una coppia di sposi provenienti dall’India, segno dell’attenzione a quelle “frontiere dell’umano” che Papa Francesco ci sta indicando.
Venerdì Santo, giorno della Passione e Morte del Signore, oltre al consueto raccoglimento nel momento dell’Azione Liturgica al pomeriggio; c’è stato pure il momento della preghiera serale della Via Crucis. Abbiamo pregato una via crucis che è una via lucis, che termina già con l’alba della Risurrezione, prendendo i testi e le meditazioni di P. Silvano Fausti. E’ stato un momento davvero partecipato di forte silenzio e raccoglimento, che ha visto le luci delle candele brillare nella notte, accompagnandoci alla contemplazione del mistero del dolore e della morte di Gesù, sempre in prospettiva della Risurrezione.
Con la solenne Veglia Pasquale siamo entrati nel cuore del mistero della salvezza. Con le messe del giorno di Pasqua – affollata soprattutto quella celebrata in Duomo alle 11.15 - ci siamo fatti avvolgere dalla luce che splende da quel sepolcro rimasto vuoto. Abbiamo pensato ad un segno: il pane. Dopo ogni messa nel giorno di Pasqua è stato benedetto il pane, che poi ogni famiglia ha potuto prendere per “continuare simbolicamente” l’Eucaristia celebrata in chiesa sull’altare, nelle case di ogni famiglia, chiesa domestica. Seicento panini, offerti generosamente dal panificio Cauzer, in modo che ogni famiglia potesse avere questo segno di comunione e l’augurio di un buon Tempo di Pasqua.
don Giulio