4.15 All’idrometro di Gradisca il livello dell’Isonzo è ormai costantemente ben al di sopra del livello di guardia di 7.80 metri e tutto fa presagire un andamento crescente. Preoccupano anche Vipacco e Torre. La sala operativa della Protezione Civile regionale attiva il servizio di sorveglianza degli argini. Gli uomini, che per tutta la notte hanno lavorato fra Sagrado e Poggio, ora si concentrano su Gradisca.
8.05 Alla base operativa dei Vigili del Fuoco di Gorizia arriva la prima segnalazione di allagamenti in alcune abitazioni della località gradiscana del Salet.
8-9 Viene decisa la chiusura al traffico veicolare e al passaggio pedonale della passerella che collega Gradisca a Poggio Terza Armata. La potenza dell’acqua cresce e la pressione della corrente abbatte letteralmente il muro di protezione, alto due metri e mezzo e lungo dieci, compreso fra i torrioni della Calcina e della Spiritata. E’ il segnale che la situazione è grave. Il parcheggio di via del San Michele finisce interamente sotto acqua. Salve invece le cantine del vicino condominio. Poco distante, l’acqua lambisce ad appena due, due metri e mezzo le mura gradiscane. Nel frattempo proseguono senza sosta i lavori di rialzo e rinforzo degli argini in via Lungh’Isonzo. Allertate le squadre di Protezione Civile di tutta la Regione, che vedranno alternarsi per tutta la giornata oltre un centinaio uomini. Presenti in forze anche i Vigili del Fuoco. Vengono posizionati sacchi di sabbia per contenere un’eventuale piena, rialzando gli argini.L’acqua è ormai radente agli stessi.
10 In località Salet la situazione è ormai compromessa. Mentre l’Isonzo aggredisce minaccioso l’argine principale, la roggia dei Mulini non riesce più a “scaricare” l’enorme mole d’acqua. Ben presto le abitazioni vengono allagate. Si moltiplicano anche le telefonate dal centro storico. L’acqua ha ormai raggiunto l’ex Macello e ha allagato la sede stradale di via Battisti e gli scantinati. Entrano in azione le pompe idrovore.
13.30 L’assessore regionale Riccardo Riccardi e il capo della Protezione Civile Regionale, Guglielmo Berlasso, raggiungono Gradisca in elicottero. Viene improvvisata una riunione operativa alla quale partecipano anche il Prefetto di Gorizia Maria Augusta Marrosu, il comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri Roberto Zuliani, il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco Natalia Restuccia, il sindaco Franco Tommasini. Per alcuni istanti viene presa in considerazione l’ipotesi di evacuare oltre al Salet anche le vie Lungh’Isonzo, dei Pioppi e tutta la “zona bassa” di Gradisca. “Esiste il rischio che il fiume esondi - ammette Riccardi – ma Protezione Civile e Vigili stanno lavorando per evitare di evacuare la popolazione”. Ai residenti in prossimità degli argini viene chiesto di spostare altrove le automobili e di svuotare, per quanto possibile, le cantine. Viene disposta l’evacuazione di località Salet.
14.30 inizia la fase più critica. Si temono gli effetti dell’alta marea che metteranno alla prova la portata del fiume. Secondo i tecnici si prospetta “l’ora e mezza più delicata”. Intanto gli argini vengono impermeabilizzati con i teloni: si teme che le infiltrazioni alla lunga possano sgretolare il terreno. Alla base degli argini stessi si formano tre fontanazzi che vengono prontamente circoscritti con i sacchi. In alcuni giardini si conta quasi mezzo metro d’acqua.
16 In via Lungh’Isonzo il livello è stabile da alcune ore e l’allarme può finalmente rientrare. L’evacuazione del Salet invece si fa più complicata del previsto. I piani più bassi delle abitazioni sono invasi da una mole d’acqua che rasenta il metro e ottanta. Intervengono con un mezzo anfibio gli uomini del Corpo Navale dei Vigili del Fuoco di Trieste per portare in salvo i 23 residenti.
Dalle 19 circa: la situazione inizia gradualmente a normalizzarsi. Il ritorno dell’Isonzo nel suo alveo è graduale sino a diventare visibile a vista d’occhio. Nelle ore notturne tornerà sotto il primo livello di presidio. Il Natale da incubo di Gradisca è finito.
Luigi Murciano