Carissimi Giorgio e Franco
un grazie anche a voi per il lavoro silenzioso a cui il diacono è chiamato, essere servitore di Cristo, non del parroco, spesso dietro le quinte, o meglio “sulla soglia”. "Il diaconato, lo sappiamo, come ministero della carità, ha una naturale propensione a quelle periferie esistenziali verso le quali Papa Francesco invita la Chiesa ad andare. Le periferie che voi avete abitato in modo “bello” sono state soprattutto quelle della sofferenza e della famiglia, delle coppie, ambedue di fatto “scartate” dalla nostra società. Lì ho toccato con mano la speranza che avete portato! In questa prospettiva il diacono è un costante richiamo alla comunità cristiana, affinché in essa trovino accoglienza in modo particolare quelli che non contano purtroppo più nel nostro mondo. Vi auguro di cuore che possiate ritrovare nel prossimo Anno Santo della Misericordia un rinnovato fondamento ed entusiasmo alla vostra vocazione a favore della comunità di Gradisca.
Vostro don Maurizio