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Messa per la pace e in suffragio di tutti i morti dei drammatici esodi
«Dov’è tuo fratello?» Anche a noi è rivolta questa domanda e anche a noi farà bene chiederci: Sono forse io il custode di mio fratello? Sì, tu sei custode di tuo fratello! Essere persona umana significa essere custodi gli uni degli altri! (Papa Francesco)
L'appello di Gesù, "lasciate che i bambini vengano a me", E parlando di chi attenta alla loro vita: "E' meglio per lui cheglisimetta una macina da asino al collo e venga gettato nel mare", deve scuoterci! L'immagine poi di quel bambino "restituito dal mare sembra con più tenerezza e rispetto di quello che usano gli uomini, deve farci riflettere e aprire il nostro cuore”. Appuntamento di riflessione per la Comunità gradiscana giovedì 10 settembre alle ore 18.00 nella chiesa di San Valeriano.
La S. Messa sarà celebrata dal parroco per la pace e la giustizia nel mondo e in suffragio di tutti i morti dei drammatici esodi di questo nostro tempo, specialmente i più innocenti, i bambini.
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COMMENTI DEGLI UTENTI (1)
ComeRobi il 05 2015
M
C
--Siamo sicuri di non essere noi alla deriva?--
Nostro fratello è accanto a noi, nostro fratello è ovunque, sono tutti i figli di Dio, nostro fratello è morto e noi cosa abbiamo fatto? Io non faccio abbastanza, e voi? Forse perché il colore della sua pelle non è uguale al nostro soffriamo di meno? Forse perché è lontano? Forse perché il suo Dio non è il nostro Dio?
Inorridiamo? Per quanto? E dopo? Cosa facciamo per cambiare qualcosa?
Siamo riusciti a dare un valore alla vita? Forse la loro vale meno?
Siamo consapevoli di dove stiamo andando? Siamo sicuri di non essere noi alla deriva? E senza neanche una meta!?
Ripartiamo da zero.
Ripartiamo dalla vita.
Ripartiamo dal concepimento.
Ripartiamo con Dio da Dio per Dio
Pensiamo allora a tutti i nostri fratelli, non più come fratelli ma come figli, perché forse così ci sarà più facile da capire la grandezza del compito che Dio ci ha dato è che attraverso noi compie.
Io adesso lo capisco nella sua totalità, adesso con la nascita della mia primogenita, l'amore (con tutte quelle emozioni che si porta dietro) che provo per lei, per qualcosa di sconosciuto fino ad un momento prima, è l'amore che ognuno di noi deve essere capace di donare agli altri, senza nulla pretendere, se non con la speranza come si fa con i figli, che possa capire ed a sua volta fare uguale. Allora l'amore diventa necessario, diventa una vaccinazione dal male, diventa inespugnabile.
Certo amore o a-mare, a questo noi siamo di fronte, noi siamo i responsabili, nessuno meno; dobbiamo scegliere!
È faticoso? Sì!
Ma questo finalmente ci renderà tutti figli di Dio, fratelli o meglio figli gli uni degli altri.
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