GRANDE FESTA PER I PATRONI E PER MONS. ENNIO TUNI
Grande festa lunedì scorso per la comunità di Gradisca che ha solennizzato i patroni Pietro e Paolo con una liturgia in Duomo presieduta da mons. Ennio Tuni. Il rito, annunciato da un solenne concerto degli scampanotadors, è stato concelebrato da sacerdoti del decanato e da altri legati a don Ennio dai tempi in cui era Rettore del Seminario. Il canto è stato sostenuto dal coro parrocchiale, diretto da Vanni Boscarol, che tra i vari mottetti ha eseguito l’Inno degli apostoli di Marco Frisina. Nel benvenuto, rivolgendosi a don Tuni, il parroco don Maurizio ha detto: «Oggi siamo felici di averla qui con noi in questa festa patronale, non voglio ricordare gli anni vissuti in seminario, anni nei quali Lei Rettore, ci ha fatti passare dal vivere dentro un’istituzione a vivere in una famiglia allargata…aiutandoci a concepire così un modo altro di essere Chiesa, ma semplicemente desidero ricordare la fedeltà alla parola di Dio e alla Chiesa, specie nel momento duro della sua malattia. Oggi con il piccolo segno dei beati Pietro e Paolo che le consegneremo alla fine di questa Eucaristia, desideriamo riconoscere la ricchezza di vita spirituale e di esperienza pastorale che la rendono un manuale vivente di teologia pastorale, “lustro del nostro presbiterio” e non solo.» Nell’omelia don Ennio, prendendo l’attenzione di tutti i presenti, ha sottolineato come dobbiamo riscoprire al di là degli aspetti religiosi e di devozione, la fede in Gesù Cristo, sperimentare una relazione personale con Lui. Pur dentro le povertà e le contraddizioni che segnarono anche la vita degli apostoli Pietro e Poalo, ma che da quell’incontro cambiarono radicalmente la prospettiva della loro esistenza fino alla testimonianza sublime del martirio. Al termine della Messa il celebrante ha benedetto la pala di San Giusto, martire tergestino, donata alla parrocchia dai figli dell’artista gradiscano Armando Marizza, opera eseguita a soli 25 anni, che rimarrà in canonica a memoria di Silvana Marizza, Un bel momento di fraternità sul sagrato del duomo ha ancora raccolto i fedeli presenti che si sono personalmente felicitati con don Ennio.
SALUTO DEL PARROCO
Carissimo don Ennio,
oggi siamo felici di averla qui con noi in questa festa patronale dei Santi Pietro e Paolo ai quali è dedicato il Duomo di Gradisca, dal 1789, con l'istituzione della Cattedrale di quella che fu per breve tempo la nuova diocesi di Gradisca, ma soprattutto siamo felici per significarle un “grazie” per il lungo cammino sacerdotale (65 anni quest’anno) a servizio della Chiesa di Gorizia, la nostra amata arcidiocesi. Non voglio qui ricordare gli anni vissuti in seminario, anni nei quali Lei Rettore, ci ha fatti passare dal sentirci dentro un’istituzione, a sentirci parte di una famiglia allargata…aiutandoci a concepire così un modo altro di essere Chiesa, ma semplicemente desidero ricordare la fedeltà alla parola di Dio e alla Chiesa, specie nel momento duro della sua malattia, luogo teologico di test della fede. Oggi con il piccolo segno dei beati Pietro e Paolo che le consegneremo alla fine di questa Eucaristia, dopo la benedizione che darà alla nuova Pala d’altare di San Giusto martire di Trieste, donata alla Parrocchia, desideriamo riconoscere la ricchezza di vita spirituale e di esperienza pastorale che la rendono un manuale vivente di teologia pastorale, “lustro del nostro presbiterio” e non solo. Ad multos annos monsignore!
Motivazione:
Nell’atto di donare e motivare questo piccolo segno a don Ennio, prendo in prestito le ultime parole che Papa Francesco ha pronunciato oggi nella sua Omelia in San Pietro in occasione di questa festività degli apostoli, Egli ha detto: Cari fratelli, insegnate la preghiera pregando; annunciate la fede credendo; date testimonianza vivendo! E’ quello che ha fatto lei, monsignore……