Sabato 25 aprile si sono diretti verso il Collio per concludere idealmente il loro cammino del corrente anno pastorale prima della sosta estiva. Dopo la celebrazione in onore di san Marco nel Santuario del Preval e il pranzo comunitario in un vicino agriturismo, il gruppo si è diretto verso il cuore del Collio, e precisamente nel paese di Kojsko, dove, si erge su un colle una chiesetta chiamata Sv. Križ na Taboru, anticamente fino alle apparizione della Madonna di Monte Santo, luogo di pellegrinaggio. Tabor in sloveno significa “fortificazione” che qui è stata eretta all’epoca delle incursioni dei turchi nel XVI. sec. Ma fin qui i turchi di fatto non erano mai arrivati, pur mettendo nel panico la popolazione. Guida al torrione dove è in atto una mostra sui sentieri di pace illustranti il parco della Pace del Monte Sabotino (Sabotin Park Miru), e poi alla vicina chiesetta è stato il parroco di Kojsko, molto disponibile che ha ammaliato i visitatori, tra l’altro, in un bell’italiano. Ma tutti sono rimasti stupiti all’apertura delle ante dell’altare ligneo (Flügelaltar) opera cinquecento anni fa di un valido altarista di Villaco, uno dei più rari altari della Slovenia. Si è potuta così contemplare la rappresentazione meravigliosa della leggenda del ritrovamento della Santa Croce da parte della madre di Costantino, la ricchezza dei particolari, le decine di personaggi scolpiti nel legno cinque secoli fa, non solo arte, ma anche teologia.
Al termine don Maurizio ha consegnato a tutte le coppie un mattoncino ricordo, simbolo del cammino fatto finora, dicendo che altri se ne dovranno aggiungere per la costruzione del Regno in mezzo a noi.
Un rinnovato ringraziamento al parroco di Kojsko, ma anche alla disponibilità del signor Miloš che ci ha raggiunti, una guida preziosa per le bellezze del Collio Sloveno.
E un grazie anche per averci alla fine salutati con il concerto di quattro
campane della chiesetta, forse il più armonioso di tutto il Collio.